Assisi, 26 marzo 2024 – Il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno contro la libera circolazione di veicoli a motore sulla rete dei sentieri e ha impegnato la giunta a esprimersi nelle sedi deputate e con gli strumenti a disposizione contro la scelta della Regione Umbria, ritenuta “fortemente penalizzante e limitante non supportata da motivazioni sufficientemente valide e pericolosa per le ricchezze ambientali e naturalistiche della nostra terra e per gli inevitabili vincoli alle attività legate alla fruizione della montagna”.

Nello stesso ordine del giorno, presentato dai capigruppo della maggioranza (Paolo Lupattelli del Pd, Scilla Cavanna di Assisi Domani, Laura Pizziconi di Assisi Civica e Isabella Fischi del Movimento5S), si chiede al sindaco di valutare in merito alle potenziali ricadute che si avranno sul territorio a seguito di questo emendamento al bilancio della Regione.

I 4 consiglieri di maggioranza attaccano l’emendamento che in sostanza ridisegna l’accesso nei sentieri, mulattiere, viali parafuoco e alle piste di esbosco e di servizio ai boschi e pascoli, fissando il divieto di circolazione solo in presenza di appositi cartelli indicanti il divieto di transito.

Nell’intero territorio regionale, dove esistono 102 siti naturalistici, ci sono ben 444 sentieri gestiti dal Club Alpino Italiano e in merito a questa questione i firmatari dell’ordine del giorno hanno ricordato anche la lettera aperta di oltre 20 sindaci, tra i quali è presente anche il sindaco di Assisi, che hanno dichiarato la loro contrarietà, evidenziando anche le criticità, a tale provvedimento, in particolare la circostanza,” che grazie alla nuova normativa e al fatto che la segnaletica richiesta non è stata posta in opera, tutta la viabilità minore dei nostri territori diverrà di fatto percorribile dai veicoli a motore; per impedire che ciò avvenga, in particolar modo con riferimento alla viabilità principalmente utilizzata dal turismo slow, legato alla sentieristica religiosa e naturalistica che caratterizza la nostra regione le nostre Amministrazioni dovranno, in tempi estremamente brevi, investire risorse di cui non dispongono per le manutenzioni dei tratti di competenza comunale, nonché dotarsi di tabelle i cui contenuti non sono stati ancora definiti dal legislatore regionale “.

Infine nell’ordine del giorno è stata rammentata anche contrarietà espressa in più occasioni dal Cai e da altre 23 sigle di associazioni escursionistiche, ambientalistiche e culturali, promotrici anche della manifestazione del 3 febbraio scorso.

Prima dell’approvazione si è succeduto un dibattito in aula, per primo ha preso la parola il capogruppo del Pd Lupattelli che ha definito l’emendamento “una follia che costringerebbe i Comuni a investimenti importanti e che ha provocato una contrarietà ferma di istituzioni e associazioni” poi ha ricordato anche che i sindaci dei Comuni del Parco del Subasio si sono espressi con chiarezza così come ha fatto sentire la voce di dissenso la comunità dei frati”.

“Infine –  ha concluso il capogruppo – abbiamo letto  le dichiarazioni del consigliere regionale Pastorelli che si è detto possibilista nel ritirare l’emendamento che, lo ripeto, presenta degli errori di fondo”.
Stefano Apostolico di Fratelli d’Italia ha affermato che “sia l’emendamento che l’ordine del giorno sono eccessivi, quindi auspico una mediazione”.
L’assessore al turismo Fabrizio Leggio ha definito l’emendamento “imbarazzante oltre che folle. La Regione sta investendo risorse per i cammini naturalistici, una scelta del genere comporta rischi grossi per un territorio come il nostro a forte vocazione turistica e va tutelato e valorizzato; non possiamo permettere che sui nostri sentieri scorrazzino i quad. Il Comune di Assisi deve impedire questa deriva”.

In conclusione ha preso la parola il sindaco Stefania Proietti che è anche presidente dell’Associazione del Parco del Parco del Monte Subasio dove insistono anche i Comuni di Spello, Nocera Umbra e Valtopina: “Insieme ai sindaci e al di là delle appartenenze politiche abbiamo espresso la nostra ferma contrarietà e abbiamo chiesto alla Regione di fermarsi.

Ne va della difesa del nostro territorio, del nostro Parco che con i suoi oltre 7700 ettari è difficile da controllare in caso di approvazione dell’emendamento. Va anche ricordato che il Parco si mantiene solo con le risorse dei 4 Comuni, le promesse dalla Regione sono state tante ma di euro zero. Anche per questi motivi non possiamo stare zitti, dobbiamo fare ogni azione per dire no a questo emendamento, nel frattempo chiederemo alla Regione di investire sui Parchi che sono regionali”.

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