Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI
Bastia Umbra, 19 aprile 2024 – Si entra nell’emozionante mondo dell’arte e della storia con la 49^ mostra Arte Antiquariato inaugurata oggi pomeriggio al Centro fiere di Bastia Umbra.
Un evento imperdibile che trasforma il passato in un’esperienza vivida e coinvolgente. Organizzata con maestria da AMAB, la mostra ha aperto oggi le sue porte alle autorità e alla stampa, ma da domani sarà accessibile a tutti fino al 28 aprile.
Con il taglio del nastro da parte dei sindaci di Bastia Umbra e Assisi, del presidente Andrea Tattini, degli organizzatori Emo Petrini e Leonardo Antinori Petrini e del presidente di Umbriafiere Stefano Ansideri, l’inaugurazione è stata un trionfo di eccellenza artistica.
Esplorando gli spazi ampiamente illuminati degli stand e questa volta con il risalto bianco delle pareti e del pavimento, ci si imbatte subito in un capolavoro di Dante Montanari di Bergamo dal titolo “San Francesco tra il lupo e l’agnello”.
L’opera cattura l’essenza dell’iconico santo. Il dipinto su olio, vincitore del primo premio al Concorso per il VII Centenario Francescano nel 1925, indetto dall’Angelicum di Milano, ha un valore intrinseco e storico, perché testimone di una epoca passata ma anche una curiosità. Il lupo, di colore nero che si trova alla destra del poverello di Assisi, mentre il candido agnellino a sinistra, ha catturato l’attenzione del Duce presente alla premiazione.
Le cronache dicono che egli si innamorò così tanto del dipinto che i frati glielo regalarono. Al pittore fu dato l’incarico di portarlo a Roma in camicia nera, ma Dante Montanari si rifiutò di farlo. Sappiamo solo che il dipinto giunse nella capitale e fu il capoletto di donna Rachela fino alla sua morte. Poi la famiglia Mussolini lo vendette. Oggi, quest’opera costa 30mila Euro.
Ma non è l’unico tesoro da scoprire. Presso lo stand di Franco Del Gaudio, si trova un’affascinante scena di vita quotidiana a Roma, dipinta da Keeley Halsweelle nel 1869. Questo quadro, intitolato “Vita di strada a Roma”, trasporta lo spettatore nel cuore pulsante della città eterna, catturando con maestria la vita delle persone comuni.
E’ firmato da Keeley Halsweelle 1869. Il bozzetto dell’opera è conservato alla Guildhall Art Gallery di Londra, donato nel 1902 da Charles Gassiot.
L’opera rappresenta una bella e viva scena a Campo dei Fiori: in primo piano un frate cercatore col somarello e la gerla di vimini, dietro di lui una donna a cavallo mentre allatta il suo bambino e sulla sinistra una ragazza che detta ad uno scrivano una lettera, forse per il suo innamorato lontano; c’è poi un adolescente che si è addormentato sul selciato e due preti che si soffermano a guardare il dipinto di un artista che ha ritratto la natalità di Cristo..
E tra gli stand, le storie affiorano come gemme preziose. Una restauratrice di opere d’arte, Daniela Campagnola, racconta con orgoglio le sue avventure nel mondo del restauro, affrontando sfide e salvando capolavori dal degrado del tempo.
“Sono sempre con la valigia in mano – dice sorridendo – per affrontare restauri articolati. Ho avuto la fortuna di intervenire su capolavori del Trecento ad Assisi, su barocchi decorativi e risolvendo situazioni complesse”.
Ma la 49^ mostra non è solo una vetrina di opere d’arte: è un’esperienza immersiva che celebra la bellezza e la creatività attraverso i secoli e si prepara a stupire ancora una volta i suoi visitatori. Domani, 20 aprile,l’inaugurazione alle ore 10 dei capolavori iconici dell’arte antica e una selezione di opere moderne e contemporanee a palazzo Frumentario di Assisi.
Inoltre, i visitatori avranno l’opportunità unica di assistere a performance dal vivo di artisti che creano le loro opere sotto i loro occhi, dando vita alla magia dell’arte in tempo reale.
Un’occasione da non perdere per tutti coloro che amano l’arte, la storia e la bellezza, un’immersione in un’atmosfera d’altri tempi che promette di incantare e ispirare.
Andrea Tattini, presidente di AMAB, esprime il desiderio di creare un laboratorio alchimistico dell’arte, un evento unico nel suo genere, che unisca artisti e istituzioni in un percorso di crescita condiviso.
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