San Gemini, 30 aprilòe 2024 – I Carabinieri della Stazione di San Gemini, a conclusione di una minuziosa attività d’indagine, hanno deferito in stato di libertà un 24enne, gravato da precedenti specifici, ed un 20enne, incensurato, entrambi della provincia di Caserta, per truffa in concorso. (Foto di repertorio)

L’attività è scaturita dalla denuncia sporta da una coppia di ultrasettantenni del posto che, nella tarda mattinata dell’11 aprile scorso, avevano subito una truffa con il solito, purtroppo spesso efficace, espediente del finto incidente stradale di un congiunto.

Contattati telefonicamente da un sedicente Maresciallo dell’Arma, l’interlocutore aveva raccontato che il loro figlio aveva provocato un grave incidente stradale, a seguito del quale il congiunto era stato portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Terni, dove la donna veniva invitata a recarsi con urgenza. L’abile truffatore, nel frattempo, si era fatto dare le utenze di cellulare della donna e del marito, che infatti veniva chiamato poco dopo da un complice, con l’intento di tenere occupate entrambe le persone ed impedirgli di poter colloquiare con altri, a maggior ragione con il figlio.

Così, mentre la donna si recava in ospedale, rimanendo sempre in contatto con il sedicente Maresciallo, al marito, rimasto a casa, veniva comunicato dal complice, spacciatosi a sua volta per avvocato, che era necessario il pagamento immediato di un’ingente somma, pari a 20.000,00 €, per risarcire la vittima del sinistro, che era stata investita dal figlio ed era in condizioni molto gravi.

Chiaramente spaventato dalle circostanze, l’anziano aveva raccolto quanto nella sua disponibilità, circa 4.000,00 € tra denaro e gioielli, consegnandoli all’intermediario del finto legale che si era presentato, dopo pochi minuti, presso la sua abitazione. L’inganno veniva poi scoperto poco dopo dalla donna, nel frattempo giunta inutilmente in ospedale e che attivava subito il 112.

Le indagini avviate dai militari, grazie alle immagini di una telecamera di videosorveglianza privata, hanno consentito di risalire alla targa dell’automezzo in uso ai malfattori, un’utilitaria a noleggio e, successivamente, all’identità di due degli autori della truffa, tra cui il giovane che si era presentato a casa dell’anziana coppia, che è stato riconosciuto dalla vittima, per i quali è così scattata la denuncia in s.l. e la proposta al Questore di emissione di un f.v.o. con divieto di ritorno nel Comune di San Gemini; l’attività prosegue per individuare eventuali complici.

Per scongiurare questa odiosa fattispecie di reato, l’Arma consiglia di diffidare sempre da richieste di denaro o beni da consegnare a sedicenti avvocati od appartenenti all’Arma atteso che, in nessun caso, sono previste cauzioni per il rilascio di persone eventualmente coinvolte in presunte attività delittuose. In caso di chiamate ricevute, è opportuno fare immediate verifiche con i propri congiunti oppure avvertire anche un vicino di casa e segnalare subito quanto sta accadendo al numero di emergenza 112.

Infine, mai ricevere in casa soggetti estranei che, solitamente, si presentano nel corso delle citate chiamate come avvocati, Carabinieri o presunti emissari dell’uno o degli altri.

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