Lo spettacolo, diretto da Vittoria Corallo, è parte del progetto Per Aspera ad Astra di Acri. Una produzione del Teatro Stabile dell’Umbria con il sostegno di Fondazione Perugia

Perugia, 11 maggio 2024 Applausi ed emozioni ieri sera, giovedì 9 maggio 2024, all’interno della Casa Circondariale di Capanne, a Perugia, dove è andato in scena lo spettacolo “La popola del futuro ama”, diretto dalla regista Vittoria Corallo, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e voluto e sostenuto da Fondazione Perugia. A esibirsi sul palco, alcuni detenuti-attori del carcere e un gruppo di studentesse e studenti del liceo artistico Di Betto e del Laboratorio Teatrale Universitario dell’Università degli studi di Perugia.

Il progetto fa parte della sesta edizione di “Per Aspera Ad Astra – riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni delle Cassa di Risparmio italiane. Presenti fra il pubblico anche Antonella Grella, direttrice della Casa Circondariale di Capanne, Stefano Salerno del Teatro Stabile dell’Umbria e il Direttore generale di Fondazione Perugia Fabrizio Stazi, oltre a diversi componenti dei loro staff e a molti detenuti e agenti penitenziari.

Lunedì 13 maggio lo spettacolo andrà in scena a ingresso gratuito anche al Teatro Morlacchi di Perugia, dove è già tutto esaurito.

“La popola del futuro ama – spiega la regista Vittoria Corallo – nasce dalla lettura condivisa di Tutto sull’amore e dalle discussioni accese che ha generato tra di noi durante il laboratorio in carcere. L’idea di gioco è nata mentre scoprivamo, capitolo dopo capitolo, un riverbero nuovo, come i cerchi nell’acqua che continuano a formarsi dopo il lancio del sasso. Un gioco senza regolamento, in cui le prove e le tappe cercano di condurre le pedine a fare esperienza delle parole totemiche disseminate dall’autrice nei 13 capitoli del libro.

Lo svolgimento è l’incontro, tra alcune figure e gruppi di figure, spesso rinchiuse in ruoli prestabiliti: gli uomini, i giovani, le femmine, i maschi, le donne, i bambini, attraverso la loro relazione proveranno ad attuare questa visione dell’amore. I protagonisti di questo gioco-spettacolo dovranno misurarsi con dei compiti per raggiungere una nuova coscienza collettiva dell’amore, che lo guarisca e lo liberi dagli abusi e dalle interpretazioni pericolose, che spesso vengono incarnate e trasmesse nello spazio privato e in quello pubblico, causando dolore in nome di esso. La Popola è il germe di questa nuova traccia umana del futuro, e ama fin da ora.”

Per Aspera Ad Astra è nato nel 2018 ed è in corso oggi in 15 carceri italiane. L’iniziativa, promossa da Acri e sostenuta da 11 Fondazioni, dal 2018 ha coinvolto oltre 1000 detenuti, che partecipano a percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro riguardati non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci. Da quest’anno il progetto ha anche un proprio sito internet, dove è possibile consultare il calendario di tutti gli spettacoli sul territorio nazionale: https://perasperaadastra.acri.it/.

 

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