Si ricostruisce per la prima volta la diffusione e la fortuna internazionaledel burattino piu’ famoso al mondo.L’opera, che si è avvalsa del lavoro di 140 studiosi, è stata ideata e diretta da Giovanni Capecchi

Perugia, 27 maggio 2024 – É un debutto articolato in tre giorni di presentazioni, tra Roma, Perugia e Pistoia, quello dell’Atlante Pinocchio, edito dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, in cui si ricostruisce per la prima volta la diffusione internazionale del burattino più famoso del mondo, dalla pubblicazione in volume nel 1883 fino a oggi.

Presentata alla stampa stamani a Roma, domani l’opera sarà oggetto di analisi e illustrazione da parte di quindici studiosi italiani e stranieri a Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri di Perugia, ove insegna Giovanni Capecchi, ideatore e direttore del Progetto dell’Atlante Pinocchio.

Impresa critica e storiografica capace di raccontare un libro nato in Italia ma penetrato come nessun altro testo letterario in ogni angolo del pianeta, l’Atlante Pinocchio è suddiviso in novantasei capitoli e impreziosito da sei ricchi percorsi iconografici, ove si racconta il lungo viaggio delle Avventure di Pinocchio, il libro di Carlo Lorenzini, noto ormai come Collodi*, che non cessa di parlare a lettori di culture, lingue, religioni e tradizioni diverse.

«Questo volume – come ricorda Massimo Bray, direttore generale della Treccani – è innanzi tutto un viaggio, un viaggio che procede felicemente in due direzioni perché dal libro Le avventure di Pinocchio si avvia verso il mondo e dal mondo fa ritorno inevitabilmente a quella straordinaria ‘bambinata’, come lo definiva lo stesso Autore, che è il capolavoro di Carlo Collodi, eccellenza della letteratura italiana capace di superare i confini del nostro Paese per diventare molto presto patrimonio universale».

Dal Pinocchio europeo a quello asiatico, dal burattino ‘nero’ di molte traduzioni nelle lingue africane al personaggio che si muove tra America del Nord, America Latina e Oceania, l’Atlante traccia la storia e la geografia di un testo letterario che non ha conosciuto (e continua a non conoscere) confini, tra traduzioni fedeli all’originale, versioni adattate, vere e proprie riscritture, riduzioni.

L’Atlante Pinocchio congiunge idealmente due importanti anniversari: i 140 anni dalla prima edizione in volume di Pinocchio, celebrati nel 2023, e i 200 anni dalla nascita di Carlo Collodi, che saranno festeggiati nel 2026.

Il progetto, ideato e diretto da Giovanni Capecchi, docente di Letteratura Italiana presso l’Università per Stranieri di Perugia, supervisionato da un comitato scientifico composto da Veronica Bonanni, Alberto Casadei e Mario Casari e promosso da importanti istituzioni come l’Università per Stranieri di Perugia, Fondazione Caript, Fondazione Uniser di Pistoia, Fondazione Nazionale Carlo Collodi, è sostenuto dal Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale ed ha l’ambizione di essere un vero e proprio Atlante in grado di attraversare e unire territori lontani, mediante 96 saggi e l’opera di oltre 140 autori.

«I tre anni necessari per questa ricerca sono stati caratterizzati dal desiderio di arrivare ovunque – ha detto il direttore scientifico dell’opera, Giovanni Capecchi –. Pinocchio, infatti, tradotto in quasi tutte le lingue del mondo, è approdato anche negli angoli più remoti, o che tali appaiono nella nostra visione italocentrica ed eurocentrica, ed è arrivato come storia da raccontare e come personaggio che ha alcuni tratti iconici inconfondibili, a partire dal naso che si allunga dicendo bugie».

Per Lorenzo Zogheri, presidente di Fondazione Caript, «Carlo Lorenzini ha scelto di adoperare come pseudonimo proprio il nome del paese nel comune di Pescia, in provincia di Pistoia, dal quale aveva origine la famiglia della madre e dove lui stesso soggiornò, soprattutto durante l’infanzia. Oltre all’evidente rilievo scientifico dell’opera, è questo stretto legame con il territorio la motivazione per cui Fondazione Caript e Fondazione Uniser ne hanno condiviso gli intenti e sostenuto la realizzazione».

Questa opera, come sottolinea Valerio De Cesaris, rettore dell’Università per Stranieri di Perugia «rappresenta anche uno strumento formidabile per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, proprio perché si occupa del libro più internazionale della nostra tradizione culturale».

E proprio a questa dimensione si riferisce Pier Francesco Bernacchi, Presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi che «ha svolto a livello internazionale molteplici attività culturali de­dicate a Pinocchio, spesso in collaborazione con gli Istituti italiani di Cultura». 

L’attenzione del volume è concentrata sulle traduzioni integrali del libro di Collodi, ma sono numerose le riflessioni sulla presenza di Pinocchio nell’immaginario collettivo e nella vita sociale e culturale dei popoli, con riferimenti anche alle versioni televisive e cinematografiche, alle illustrazioni che hanno accompagnato le varie edizioni e alle riduzioni teatrali.

Dopo la presentazione odierna nella sede dell’istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, e quella di domani all’Università per Stranieri di Perugia, all’Atlante Pinocchio saranno dedicati una tavola rotonda a Pistoia con la scrittrice Antonia Arslan, il regista Marco Baliani e lo scrittore Ermanno Cavazzoni, mercoledì 29 maggio alle ore 17:00, ed uno spettacolo al teatro Bolognini: Occhiacci di legno, in arte Pinocchio, per la regia di Giovanni Fochi.

*Enciclopedia Italiana, 21° vol., 1934, p. 499.

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