Il neopresidente Nazzareno Desideri è intervenuto facendo il punto della situazione e illustrando progetti e visioni per il presente e il futuro

 

Perugia, 20 giu. 2024 – Nella giornata di martedì 18 giugno si è insediato il nuovo consiglio regionale di Federcaccia Umbra eletto dall’assemblea regionale tre giorni prima. Questi i componenti del nuovo consiglio regionale: presidente Nazzareno Desideri; vicepresidente vicario Alessio Casagrande; segretario Fausto Bellafante; consiglieri Simone Bianchi, Giuseppe Belardi Dottorini, Fausto Cagiola, Gianluca Casciarri, Fosco Fiacchi, Giuliano Lanti, Francesco Longari, Oriano Marchetti, Filippo Marini, Avellino Morelli, Carmelo Pata, Sandro Ruggeri, Francesco Santarelli, Massimo Tiracorrendo, Daniel Tramontana. Fanno poi parte del Collegio dei probiviri Lorenzo Piermarini, Biante Secondari, Bruno Favaroni. Compongono il Collegio dei revisori Massimo Costantini, Emma Scavo, Roberto Sforna.

 

Nazzareno Desideri, già presidente della sezione comunale, nonché vicepresidente provinciale di Terni avrà quindi l’onere di guidare il nuovo consiglio regionale per il prossimo quinquennio. “Classe 1950, con una militanza ultratrentennale nella Federcaccia umbra e un curriculum professionale dignitoso – fanno sapere dalla federazione – saprà sicuramente essere un figura fondamentale per l’associazione”.

“Federcaccia Umbra – commenta nel suo primo intervento il neoletto presidente – deve riconquistare il ruolo che le spetta circa la interlocuzione con le istituzioni, nel rapporto con le associazioni venatorie, agricole e ambientali e nella società regionale e deve riconquistare il ruolo da protagonista nella gestione degli Atc.

La stagione della subalternità si chiude; le polemiche, le incomprensioni interne, le scorribande di altri non possono più prevalere rispetto alla elaborazione e all’azione. Il suo impegno primario di tutto l’ufficio di presidenza sarà concentrato nella valorizzazione delle diversità, e non lo scontro tra diversità”.

 

“Si dovrà riaprire un confronto interno – prosegue Desideri –, in un rapporto continuo con i nostri presidenti comunali e provinciali con incontri organizzati sul territorio per confrontarsi sulle molteplici ‘emergenze venatorie’, per impegnarsi sulle priorità, per valorizzare e rendere effettivamente  compatibili tutte le forme di caccia, per costruire un rapporto utile e  corretto tra cacciatori ed agricoltori. Ricordo che la Regione Umbria ha un piano faunistico venatorio regionale evoluto, merito di chi lo ha pensato e sostenuto, ma deve essere applicato correggendone alcune storture che tutti conosciamo. Non ci si può non accorgere che il parlamento europeo ha appena approvato una nuova legge sul ripristino delle aree naturali superando il concetto di mera protezione, e introducendo la più opportuna gestione: è una nuova interessante frontiera, certo da esplorare, certo con dei rischi, ma anche ricca di opportunità da cogliere”.

 

“Su questo e altri obiettivi – fa sapere Desideri – Federcaccia Umbra stringerà un rapporto di collaborazione più intenso con l’ufficio studi e ricerche nazionale. Occuparsi e gestire la caccia non è solo calendario, ripopolamenti o danni all’agricoltura. Vediamo nel prossimo futuro una Federcaccia protagonista, critica e propositiva, attore nella gestione del ripristino di un territorio idoneo per la fauna selvatica, protagonista nella gestione degli Atc, nell’individuazione e rivendicazione di idonei finanziamenti per investimenti mirati nel territorio che ne ha assolutamente bisogno; Federcaccia dovrà essere protagonista nelle azioni di contrasto alla piaga della peste suina africana incalzando la Regione affinché si attuino finalmente azioni concrete e risolutive per scardinare questa peste. Ulteriore intervento va affrontato su un’altro altrettanto serio problema che riguarda la gestione dei danni alle produzioni agricole. Riaffermo, e confermo che su questa linea ci muoveranno.

La caccia al cinghiale, la caccia in battuta al cinghiale e le squadre cinghialiste sono un patrimonio insostituibile che va difeso e valorizzato”. E proprio in merito il neopresidente ha annunciato la ricostituzione urgente della settoriale cinghia listi.

 

“In merito alla caccia di selezione – è una altro tema affrontato da Desideri –, Federcaccia rimuoverà tutte quelle storture, culturali, normative e gestionali, che spesso fanno entrare in conflitto i vari praticanti tra di loro. Ma ci tengo a precisare che non ci sono solo gli ungulati e cacciatori di ungulati: non ci si può e non ci si deve dimenticare che le altre forme di caccia debbano trovare la loro legittima valorizzazione: gli Atc non possono occuparsi solo di cinghiale, tralasciando quanto necessario per la caccia alla stanziale o alla migratoria, disinteressandosi completamente dei piani di gestione nazionali da attuare, o mettendosi la coscienza a posto con degli ormai risibili ripopolamenti che si debbono ritenere dispendiosi e poco efficaci.

E proprio su questo lancio un avviso forte e chiaro a tutti i naviganti: Regione, associazioni agricole, venatorie, presidenti di Atc; un avviso forte e chiaro anche per i rappresentanti Federcaccia negli Atc, è ora di svegliarsi altrimenti ci cammineranno sulla testa”.

 

“Il quinquennio dovrà essere espressione – conclude il neopresidente Desideri – di forti aggregazioni e crescenti collaborazioni, Federcaccia avrà l’onere di ridare fiducia e credibilità al nostro mondo venatorio molte volte vessato in ogni sua azione anche quella ambientale che tanti nostri ragazzi attuano con sacrificio fisico, ma non mentale perche fa parte del nostro mondo. La conoscenza andrà ampliata su e nei metodi di salvaguardia dei territori, sulla cura della selvaggina che è prioritaria per l’ecosistema. Questi sono gli obiettivi che Federcaccia chiede a tutti gli associati e non, comunque da consolidare e mantenere con migliorie da studiare ed applicare sin da subito e nei tempi futuri”.

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