La campionessa di lancio del martello e vicepresidente Coni: “I grandi della chiesa come don Sante hanno capito qual è il legame tra giovani e futuro, cioè lo sport”
Cascia, 19 lug. 2024– È stato assegnato a Silvia Salis, ex atleta campionessa di lancio del martello e attuale vicepresidente del Coni, il premio Don Sante Quintiliani, giunto alla sesta edizione.
La cerimonia di consegna si è tenuta mercoledì 17 giugno nella sala congressi del centro sportivo di Roccaporena, dove erano presenti, tra gli altri insieme a Salis, don Nolberto Antonio Cardenas Rosas, rettore del Santuario di Santa Rita in Roccaporena di Cascia, Mario De Carolis, sindaco di Cascia, Domenico Ignozza, presidente del Coni Umbria, lo scrittore Gianfranco Flammini, e il moderatore dell’incontro, Francesco Carlini.
Il premio don Sante Quintiliani, religioso scomparso nel 2017, venne ideato per non disperdere e valorizzare le sue grandi virtù e conferito a chi “ne sappia incarnare il poliedrico animo, l’attenzione ai giovani più deboli, lo spirito visionario, la perseveranza nel condurre in porto progetti anche arditi, la capacità di promuovere il culto di Santa Rita e con esso il territorio casciano”.
Propulsore di grandi valori come l’accoglienza e la solidarietà, in modo particolare nei confronti dei giovani, don Sante credeva molto nell’importanza dello sport perché la riteneva una forma di aggregazione e formazione. È stato tra i primi ad avere contatti con squadre di calcio importanti che oggi scelgono sempre più frequentemente Cascia per i loro ritiri.
L’evento si è aperto con i saluti ed il benvenuto da parte di don Nolberto, che ha espresso “il valore spirituale e religioso che alcune figure del passato come Don Sante sono riuscite a costruire in questi luoghi”. “Ringrazio il presidente Ignozza per la grande collaborazione – ha aggiunto De Carolis – e per aver individuato nella figura di Silvia Salis la persona adatta a ricevere tale premio. Siamo onorati come città di accoglierla e di condividere con lei questo importante momento”.
Il sindaco De Carolis ha ricordato anche il legame che aveva don Sante con lo sport, riconoscendo ad esso quella azione sociale per i giovani ragazzi che venivano accolti dall’opera. È intervenuto, poi, Flammini, scrittore di Cascia, amico e collaboratore di don Sante, che dopo aver raccontato aneddoti vissuti insieme ha ricordato la collaborazione nella revisione del libro di don Sante Quintiliani ‘La grotta dei sogni e la provvidenza dal mosaico della memoria’.
“Il Signore ha fatto don Sante costruttore di un’opera grandiosa – ha scritto Flammini, che ha curato l’introduzione del libro – ma forse è meglio dire muratore sopraffino di pietre ben squadrate, messe a regola d’arte nella sua Roccaporena, anzi nella Roccaporena di Margherita Lotti, ‘Santa Rita’”.
“Dopo l’evento sismico del 2016 – ha detto Ignozza – fui contattato dall’amministrazione locale per costruire insieme qualcosa che in quel periodo poteva trasmettere da questa terra un segnale positivo e ricco di fiducia, cosa che poteva fare lo sport. Non conoscevo la storia di don Sante, ma con il tempo ho capito che l’interessamento verso lo sport della comunità di Cascia era una prosecuzione di un’opera iniziata da don Sante. Don Sante vedeva nello sport una forma di rinascita per i ragazzi che accoglieva.
Accolta la richiesta di premiare una persona del mondo dello sport che rispecchiava i valori di questo premio, non ho avuto dubbi su Silvia Salis. Una persona che rappresenta tutti quei valori prima come atleta, poi come dirigente e mamma che al centro della vita mette sempre i giovani”.
“I grandi della chiesa come don Sante – ha dichiarato infine Salis – hanno capito quale è il legame tra giovani e futuro, cioè lo sport, che permette di formarsi in un ambiente sano, basato su valori come fatica, impegno, rispetto e buon lavoro di squadra. Lo sport e il Cristianesimo hanno molto in comune dal punto di vista dei valori che condividono”.
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