Dai dati emerge che le urgenze sono soddisfatte al 87% nei tempi previsti e, quando sforano, il ritardo medio e di 0,5 giorni

Perugia 6 ago. 024 – In questi giorni si sono tenute una serie di riunioni, alla presenza della Presidente della Regione dell’Umbria, Donatella Tesei, e ai vertici delle aziende sanitarie regionali, di aggiornamento dei risultati del piano di recupero delle prestazioni in lista d’attesa e delle prestazioni chirurgiche.

Ne è risultato che continua, anche nell’ultimo mese, la discesa delle prestazioni in lista, che ad oggi sono 44mila; per la sostanziale totalità si tratta di richieste del 2024, a fronte di ben 1,6 milioni di prestazioni erogate ai cittadini nei primi sette mesi dell’anno.

È inoltre stato sottolineato che la capacità di risposta delle aziende ha ormai quasi recuperato i livelli pre-covid e per le priorità cliniche si evidenzia che gli sforamenti medi per le prestazioni non effettuate nei tempi prescritti dai RAO è di pochi giorni rispetto alla priorità richiesta: per esempio, le urgenze sono soddisfatte al 87% nei tempi previsti e, quando sforano, il ritardo medio e di 0,5 giorni.

Riguardo, invece, le prestazioni chirurgiche pregresse, è emerso che delle circa 37 mila prestazioni in sospeso ereditate dal covid, grazie al piano di smaltimento in corso, rimarrà entro fine anno un residuo di circa 5.200 prestazioni chirurgiche, di cui la gran parte, 4.680, afferenti al 2023. Per ciò che concerne sia il recupero, sia le nuove prestazioni chirurgiche, si stanno seguendo i criteri di urgenza oltre che la data di richiesta.

“I dati ci confermano che continua il trend positivo – ha affermato la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, – con una diminuzione delle prestazioni in sospeso, l’incremento della percentuale delle prestazioni fornite nei tempi prescritti e la diminuzione dei tempi di attesa su quelle che sforano. Tutto questo dimostra che il nuovo piano strutturale è efficace. Presto, grazie al miglioramento dei dati di fatto, anche i cittadini avranno una percezione concreta di miglioramento del servizio. Dobbiamo – ha concluso la Tesei – continuare con decisione su questa linea, cercando di far crescere il livello di servizio del sistema sanitario regionale”

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