Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI

Spello, 11 agosto 2024 – C’è molta attesa per la XIII^ edizione di Hispellum, il cui sipario si alzerà il 18 agosto. Tra gli eventi da non perdere quello di giovedì 22 agosto quando alle ore 22 sarà letto in piazza Kennedy  il Rescritto di Costantino. Sarà un momento molto intrigante e suggestivo.

A leggere l’antico documento del 336 d. C e ritrovato nel 1733 vicino alle rovine del teatro di Spello, sarà il bravo attore Massimo Pergolesi. Una lettura non facile del testo epigrafo contenuto in un’iscrizione marmorea e conservato nel palazzo comunale.

«Il Rescritto – esordisce Massimo Pergolesi trasmettendo subito una grande empatia, tipica di quanti sanno conciliare gli opposti dando vita a insieme armoniosi – è il documento principe  con il quale l’imperatore autorizzava  a celebrare a Spello i ludi scenici e gladiatorii, senza che fosse necessario recarsi a Volsini (antica città etrusco-romana sulla sponda orientale del lago di Bolsena), a condizione però che la città avesse assunto in suo onore l’appellativo imperiale di Urbs Flavia Constans e avesse eretto un tempio alla gens Flavia».

La bella e stentorea voce di Massimo Pergolesi ricalcherà le orme degli oratori dell’antica Roma, quando c’erano abili parlanti, ma anche figure di grande prestigio sociale e politico. Massimo regalerà emozioni, come avviene nella Giostra della Quintana a Foligno, quando, dopo l’arruolamento dei dieci cavalieri di Giostra in piazza della Repubblica, augura ad ognuno di loro “buona fortuna” per le  “gesta sazie di ardore e di valori”.

«Massimo ci regalerà, con la sua versatilità senza pari, una interpretazione eccezionale, appassionante, senza stereotipi», dice Sandro Vitali, Presidente di Hispellum

Massimo, sei emozionato?

«Nel corso degli anni la mia presenza alla manifestazione Hispellum ha subito un’evoluzione significativa. Inizialmente, ero il Coronatus di Spello, l’eletto sacerdote con il privilegio di celebrare i riti sacri. Quest’anno, invece, il mio ruolo si è trasformato: ora incarno il Governo centrale, una figura di grande prestigio che porta con sé l’onore e la solennità del mandato conferito da Costantino. Questo potere, in seguito, è stato ereditato dai suoi tre figli: Flavio Costantino, Flavio Giulio Costanzo e Flavio Costante.

In questo ruolo, dunque, sono personaggio e non figurante.  Saranno pochi minuti, pieni di energia. Un ruolo che sento mio e che anche questa volta mi regalerà emozioni fortissime, perché entrerò nel personaggio. Spero di essere coinvolgente, di trasmettere la mia emozione anche alla folla che assisterà alla lettura del Rescritto che dovrà essere partecipante».

Chi erano gli oratori nell’antica Roma?

Cicerone in senato legge le Catilinarie Cesare Maccari

«Nell’antica Roma l’oratoria era una delle arti più apprezzate e coltivate, non solo come forma di espressione artistica, ma anche come strumento di potere politico e sociale. Gli oratori erano individui in grado di influenzare le masse, manipolare le opinioni e determinare il corso degli eventi attraverso l’uso sapiente della parola. In un’epoca in cui la comunicazione scritta era limitata, l’abilità oratoria rappresentava una delle principali vie per raggiungere il successo e la fama».

E’ vero! La storia ci racconta che gli antichi oratori romani provenivano spesso dalle classi più alte della società. Erano educati nelle migliori scuole e si dedicavano a studi approfonditi di retorica, filosofia e diritto. Uno degli aspetti più importanti della formazione di un oratore era l’apprendimento delle tecniche di persuasione, della struttura dei discorsi e dell’arte della memoria, per poter parlare senza bisogno di testi scritti. Tra i più celebri oratori romani ricordiamo Marco Tullio Cicerone, il cui nome è diventato sinonimo di eloquenza.

La presenza di Massimo Pergolesi nella festa romana di Spello è importantissima. Con i suoi capelli lunghi, una mimica che vale un discorso, Pergolesi è una persona molto stimata e benvoluta da tutti. E’ anche un uomo riservato ma generoso. Sempre disposto a dare una mano e a calcare le scene con incisività.

Da cosa deriva questa passione per il teatro e la recitazione?

« È cominciato tutto quasi per gioco nel 2005, quando ho iniziato a partecipare ai laboratori  teatrali organizzati da Fontemaggiore di Perugia sotto la guida di Claudio Carini e poi dei suoi colleghi. Successivamente, sono entrato a far parte della compagnia “Al castello” di Foligno, dove ho recitato per 14 anni. Oggi, per conciliare i miei impegni personali, mi dedico con entusiasmo alla conduzione di laboratori di recitazione, veri e propri master che culminano sempre con la collaborazione di professionisti della Fontemaggiore, supportato dalla compagnia “Pane, denti e teatro”».

Sono più i giovani o i diversamente giovani che si iscrivono ai laboratori?

« Sono per lo più giovani, provenienti da background culturali diversi, con un’età che varia dai 22 ai 45 anni. Con le mie 58 primavere, sono il decano del gruppo. A conclusione del corso, organizziamo uno spettacolo teatrale che riceve sempre un’ottima risposta dal pubblico, grazie alla profondità e originalità dei lavori presentati. I laboratori si svolgono una volta a settimana per due ore e offrono l’opportunità di esprimere ciò che spesso, nella vita quotidiana, rimane inespresso».

Massimo è anche il Presidente dell’Associazione musicale “Properzio” di Spello e mercoledì 14 agosto alle ore 21.15 il Sagrato della Chiesa di Santa Maria Maggiore ospiterà il tradizionale appuntamento del concerto. Sarà un momento di incontro per la comunità. Il concerto segue i mood  di quest’anno: la Walt Disney, il grande compositore Puccini e qualche altra sorpresa.

 

 

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