Servizio a cura di GILBERTO SCALABRINI

Foligno, 19 agosto 2024 – C’è un uomo che sta conquistando i cuori di tutti con una missione straordinaria: si chiama Claudio e fa l’arrotino. E’ originario di Verona e si è fermato a Foligno con la sua bicicletta speciale per regalare un sorriso e un aiuto concreto a un gruppo di ragazzi affetti dalla sindrome di Down di Fermo.

Il suo viaggio da vagabondo, pardon da “spirito libero” come sottolinea lui, è molto più di una semplice avventura su una biciletta trasformata in un’officina su due ruote; è una dimostrazione di come la generosità e la passione possano fare la differenza.

Claudio non è solo un arrotino, è un narratore di storie, un portatore di tradizioni che sembrano uscite da un’altra epoca.

“Per tredici anni sono stato un barbone” – mi racconta in via Scuola Arti e Mestieri, dove si è fermato per il suo lavoro – poi mi sono reso conto che bisogna risalire la china e così ho tirato fuori la bicicletta di mia nonna. E’ stato ad insegnarmi il mestiere…un mestiere ormai scomparso”.

Con la sua bicicletta sollevata da terra, in un minuto cambia la catena, sgancia quella legata alla corona per “viaggiare” e con un’altra catena si aggancia all’antico meccanismo. Infine, pedala senza spostarsi, facendo girare una grande ruota di pietra che affila coltelli e lame con una maestria che oggi sembra quasi perduta.

Qualche scintilla vola nell’aria mentre lavora, attirando l’attenzione di passanti incuriositi e affascinati da questo spettacolo che sa di antico.

Ma non è solo l’arte dell’affilare a rendere speciale Claudio. Ogni gesto è dedicato a quei ragazzi meno fortunati che ha conosciuto grazie a un amico, e ai quali ha promesso di fare un dono. Le offerte che riceve durante il suo “itinerario” saranno tutte per loro, un segno tangibile del suo affetto e della sua volontà di fare qualcosa di concreto.

Claudio è come un personaggio uscito dal libro cuore, una figura che porta con sé il fascino di un mondo che ormai è lontano, ma che lui riesce a far rivivere in ogni città che visita. La sua storia è una favola moderna, di quelle che toccano il cuore e che ci ricordano quanto siano preziosi gesti semplici ma pieni di significato.

Se vi capita di vederlo all’opera, fermatevi a parlare con lui: scoprirete non solo un abile arrotino, ma un uomo dal cuore di un pulcino.

 

 

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