TERNI, 20 agosto 2024 –  “I tre volti di Shakespeare: Amleto, Otello, Re Lear”, si sposta a Calvi dell’Umbria e fa tappa al Calvi Festival. Giovedì 22 agosto alle 21,15 al Teatro del Monastero delle Orsoline, Magazzini Artistici replica l’affascinante spettacolo che ha già riscosso applausi a scena aperta e unanimi consensi sabato scorso all’Anfiteatro del Parco archeologico di Otricoli. Scritto e diretto da Germano Rubbi, con musiche di Francesco Verdinelli, vedrà in scena Melania Fiore, Damiano Angelucci, Fabrizio Bordignon e lo stesso Rubbi nella parte di Re Lear. Aiuto regia di Gabriela Carmen Marin.

Ma l’attività di Magazzini Artistici non si ferma. La verve dell’associazione presieduta da Germano Rubbi, regista dalle poliedriche, eclettiche e geniali doti artistiche e animata anche dalla maestria artistica e musicale di Francesco Verdinelli, porterà lo spettacolo anche in un altro prestigioso sito storico-culturale, quello del Parco Archeologico di Carsulae (Terni), dove “I tre volti di Shakespeare” verrà portato in scena il 31 agosto fra gli antichi e suggestivi resti d’epoca romana, proseguendo nel fortunato solco già tracciato con lo spettacolo del 17 agosto ad Ocriculum.

Lo spettacolo, è bene ricordarlo, fa parte della stagione “Teatri in Rete, secondo atto” (finanziato con fondi Por Fesr 2021-2027) che Magazzini Artistici porterà in 8 Comuni in tutta l’Umbria (Terni, Spoleto, San Gemini, Calvi dell’Umbria, Città della Pieve, Massa Marta, Otricoli e Montecastello di Vibio) coinvolgendo un totale di 32 artisti, tutti di richiamo nazionale, tra attori, danzatori, musicisti, coreografi, autori, sceneggiatori e registi, oltre, naturalmente a costumisti, tecnici e scenografi.

“I tre volti di Shakespeare” rivela la vera natura dei tre personaggi e, di conseguenza, la vera natura e le debolezze dell’uomo esaltando la figura della donna. Scena dopo scena, una figura femminile guida infatti il pubblico trasformandosi in Gertrude, Desdemona e, allo stesso tempo, nelle tre figlie di Lear, portando avanti una serie di dialoghi con Amleto, Otello e Re Lear, interpretati da tre attori diversi, in cui ad emergere è un rapporto passionale, claustrofobico dove la solitudine che circonda i personaggi è, a sua volta, personaggio vivo e presente, poiché avvolge, chiude, ingabbia i pensieri e le azioni di tutti i protagonisti, relega tra le sue mura violenze e persecuzioni che spesso contraddistinguono i rapporti affettivi.

In questo contesto, la figura femminile, unica e vera “voce libera” dal monologo interiore, rappresenta il fil rouge che unisce i tre personaggi permettendone il proprio “uscire allo scoperto” nelle parti dialogate, estrapolate dalle opere di Shakespeare che, al contrario del monologo di cui si fanno carico, interagiscono con un interlocutore che funge da contraddittorio.

Molte delle opere di William Shakespeare prendono vita e si sviluppano all’interno di castelli, torri ed edifici: una sorta di prigioni in cui racchiudere le più terribili passioni umane che il grande poeta drammaturgo sapeva indagare come nessun altro mai prima e dopo di lui  che, a bene vedere, rappresentano inequivocabilmente la solitudine dei protagonisti che vi risiedono.

“I tre volti di Shakespeare” è un’operazione drammaturgica in grado di accostare a frammenti delle più celebri tragedie shakespeariane temi di grande urgenza contemporanea come violenza psicologica (Amleto), femminicidio (Otello), sottomissione di genere (Re Lear).

Lo spettacolo ha come punto di forza l’interazione fra i pensieri dei tre rispettivi personaggi shakespeariani, riprodotti in forma di monologo interiore, ed alcuni passi celebri delle opere di Shakespeare ad essi riferiti. Il prodotto è un testo che lascia trasparire ed affiorare la figura umana di ogni singolo personaggio inserito nella storia scritta su di lui.

L’indecisione nell’agire di Amleto; la gelosia di Otello e la cecità di Re Lear emergono nelle parole dei tre personaggi che, come rinchiusi in un manicomio (forse la scena potrebbe ricordarlo o no?) parlano al pubblico come se, in realtà, lo stessero facendo con loro stessi.

Info e prenotazioni 3278184788 – magazziniartistici@gmail.com. Costo ingresso 10 euro, biglietti acquistabili su Vivaticket o direttamente all’anfiteatro la sera dello spettacolo.

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