Perugia, 30 agosto 2024 – Dal 7 al 22 settembre 2024 Spazio 121 Arte presenta la terza edizione della mostra “Oltre i confini” 41 artisti visuali per offrire segni e messaggi come opportunità di riflessione sull’uomo, sul sociale, sulla capacità di aggregazione, di confronto e di relazione fra le persone.

”Oltre I Confini” – spiegano i curatori della mostra, Pippo Consenza, Arnhild Kart e Patrizio Roila – è una iniziativa di scambio interculturale e internazionale che nasce da un’idea di Spazio 121 Arte in collaborazione con Associazioni culturali e sociali di Austria, Croazia, Italia, Olanda, Polonia e Spagna con finalità di confronto e di inclusione sociale e artistica e consiste nell’incontro divulgativo  con uomini e donne   di diversa provenienza e formazione che avranno così la possibilità di offrire al pubblico nuove chiavi di interpretazione raccontando attraverso le loro opere le emozioni e i ricordi strettamente legati alla  loro cultura di appartenenza  e al loro vissuto.

La rassegna viene pensata e realizzata all’interno delle mura della cinquecentesca Rocca Paolina dove arte e architettura possono convivere armoniosamente con le azioni performative e le installazioni ambientali così da integrare le antiche e suggestive architetture con i molteplici linguaggi offerti dall’arte contemporanea in un vissuto non isolato e narcisistico, ma libero e condiviso.

L’aspettativa è quella di avviare un dialogo che amplia la funzione pubblica dell’arte che non vuole isolarsi, ma che vuole comunicare un “segno” diverso del vivere e del pensare immaginari e suscitare riflessioni sulla specificità e i limiti dei linguaggi artistici e sul modo attuale del fare arte. e offrire al visitatore della rassegna uno scenario affascinante e seducente alle opere attraverso il dedalo di stanze del percorso espositivo dove cultura e storia si intrecciano in una complessa identità architettonica e artistica.

In questo frangente storico in cui i confini Europei o sono in guerra o in crisi e le immagini di fragili imbarcazioni di migranti nel Mediterraneo sono sempre più frequenti nella loro drammaticità, può sembrare fuori luogo mettere in relazione il “Confine” come luogo di attraversamenti e l’espressione artistica, analizzare il rapporto tra linea di confine e arte e pensare di essere insieme sulla stessa linea.

Questo viaggio fatto insieme ad artisti provenienti da varie nazioni vuole offrire una visione “Oltre i Confini” fra le molteplici forme delle arti visive, aprire spazi vitali di comunicazione, condividere idee, aprire inedite prospettive da cui guardare per sperimentare nuovi modi per rendere gli spazi architettonici in cui si svolge la mostra, rizomatici e includenti e di collegamento alle forme di vita e al quotidiano vissuto che agisce attorno a noi.

La parola “confine” è molto affascinante costituisce una realtà plurale di separazione e articolazione fra gli esseri umani, la cui forza deriva appunto dalla sua capacità di articolare il simbolico, il materiale e l’arte.

Senza dubbio può aiutare a prendere coscienza delle molteplici e interconnesse sfide rappresentate dal confine per andare oltre e giungere infine a un approdo condiviso come luogo di nuove partenze future e per aprire nuove strade di comunicazione e di vita oltre la visione sfaccettata, complessa e drammatica dell’attualità.

Sarebbe bello pensare tutto senza “confini”: menti, corpi, terre, mari. Ma è possibile rendere qualsiasi contorno sfumabile?

Andare oltre le divisioni e le barriere?  Aprirsi in un rapporto di reciprocità più che chiudersi e difendersi?  Forse si: con la fantasia dei bambini, dei poeti e degli artisti.

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