Un giro d’affari importante derivante dalla vendita dello stupefacente. I Carabinieri hanno rinvenuto un involucro contenente circa 450 gr. di cocaina, nonché 500 grammi di marijuana che, venduti al dettaglio, avrebbero fruttato circa 60.000 €
Spoleto, 17 sett. 2024 – All’alba di oggi, un’operazione antidroga condotta dai Carabinieri ha messo fine a un’importante rete di spaccio operante tra le province di Perugia, Fermo, Frosinone e Siena.
L’operazione, condotta con il supporto dei Comandi Provinciali locali, del 16º Nucleo Elicotteri di Rieti e del Nucleo Cinofili di Pesaro, ha portato all’arresto di quattro persone, tutte di nazionalità italiana e albanese, di età compresa tra i 19 e i 44 anni.
Il blitz è stato ordinato dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Spoleto, in seguito a un’inchiesta approfondita che ha svelato i meccanismi di una fiorente organizzazione criminale responsabile della gestione di numerose piazze di spaccio tra Spoleto e Foligno.
Quattro dei coinvolti sono stati immediatamente trasferiti in carcere, mentre per due è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza, con il divieto di uscire nelle ore notturne. Il settimo indagato, infine, è stato bandito dall’intera regione Umbria.
Le accuse variano tra detenzione e spaccio di stupefacenti in modo continuato e in concorso. L’indagine, guidata dalla Procura della Repubblica di Spoleto, diretta dal Procuratore Capo Claudio CICCHELLA, ha preso il via nell’aprile del 2023 e ha attraversato diverse fasi, culminando nella primavera del 2024.
Le attività investigative si sono estese anche alle province limitrofe, coinvolgendo Perugia, Fermo, Frosinone e Siena, dove i carabinieri hanno notificato i provvedimenti restrittivi.
L’intera operazione ha preso il via da un sequestro di 50 grammi di cocaina trovato in possesso di uno degli arrestati, durante un normale controllo antidroga. Tra novembre e dicembre 2023, due degli indagati sono stati fermati con 150 grammi di cocaina e 3.000 euro in contanti.
Questi arresti sono stati cruciali per ampliare l’indagine, permettendo agli investigatori di mappare l’intera rete grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e attività di sorveglianza.
Durante la conferenza stampa di martedì, i Carabinieri hanno illustrato come questa rete criminale, in particolare gli elementi albanesi, fosse composta da figure di “carisma criminale” che stavano cercando di espandere il loro giro d’affari. Secondo le ricostruzioni, l’organizzazione era ormai prossima a trasformarsi in una struttura consolidata, pronta a dominare il traffico di stupefacenti nella regione.
Un dettaglio emerso dalle indagini riguarda l’approvvigionamento della cocaina: gli albanesi arrestati a Foligno acquistavano diversi chilogrammi di droga ogni mese da un connazionale residente nelle Marche, anch’egli finito in manette durante l’operazione, poi la nascondevano nei boschi per evitare di farla trovare in casa durante eventuali perquisizioni.
Un giro d’affari importante derivante dalla vendita dello stupefacente.
Oltre ai sequestri operati, sono stati monitorati numerosi trasporti di partite di cocaina da parte di alcuni degli indagati, ma anche molti episodi di detenzione e successiva cessione della droga, per più kg di sostanza stupefacente che immessa sul territorio avrebbe avuto un considerevole valore di mercato.
La cocaina, appena giunta a destinazione alla periferia del comune di Foligno, veniva interrata tra la boscaglia e da lì, di volta in volta, dagli stessi prelevata per essere sottoposta, in appartamenti adibiti a veri e propri laboratori, al taglio e confezionamento in dosi, che venivano poi distribuite in favore delle piazze di spaccio tra le vie del centro storico dei comuni di Spoleto e Foligno, luoghi alla ribalta della stampa per la movida, proprio mediante l’impiego di pusher, utilizzati anche come vettori, in grado di rifornire rapidamente i clienti al dettaglio.
Nel corso delle indagini i militari hanno rinvenuto, occultato in agro boschivo, un involucro contenente circa 450 grammi di cocaina, nonché 500 grammi di marijuana sottoposti a sequestro, che venduti al dettaglio avrebbero fruttato circa 60.000 €, riconducibile all’attività illecita posta in essere dagli indagati.
Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari, veicolari e presso due esercizi commerciali che hanno consentito di rinvenire e sequestrare diverse dosi di stupefacente, bilancini e materiale per il confezionamento, nonché circa 40.000 € in contanti, somma ritenuta verosimilmente provento dell’attività illecita.
L’attività illecita era in via di espansione: specificatamente tale entità autonoma, costituita dalla prevalente presenza di soggetti di origine albanese – di sicuro carisma criminale -, si trovava al punto di svolta e assestamento verso la creazione di un’organizzazione strutturata.
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