A partire dalle ore 16:30 in Piazza IV Novembre per rivendicare diritti fondamentali e manifestare contro la legge sulla famiglia
Perugia, 27 set. 2024 – Sembra incredibile ma nel 2024 è ancora necessario mobilitarsi per difendere il diritto delle donne e delle persone in generale a decidere in piena libertà e sicurezza sul proprio corpo e sulla propria vita. Sabato 28 settembre, in occasione dell’ International Safe Abortion Day, Giornata dell’Aborto Sicuro, anche in Umbria si torna in piazza per rivendicare diritti fondamentali e manifestare contro la legge sulla famiglia da poco approvata dall’uscente governo leghista regionale della Tesei.
Un testo ideologico, patriarcale e oscurantista che vorrebbe manipolare le opinioni e le scelte delle persone ed in particolare delle donne per eliminare la cultura dell’autodeterminazione e della libertà di scelta, compresa quella sulle relazioni e gli affetti. L’appuntamento è a Perugia, in Piazza IV Novembre, dalle ore 16.30, su iniziativa della RU2020 – Rete Umbra per l’Autodeterminazione. La legge sulla famiglia è una legge contro la libertà di scelta.
In Umbria, la recente approvazione della legge regionale “sulla famiglia” rappresenta un duro attacco all’autodeterminazione delle donne e delle soggettività. Questa normativa promuove un unico modello di famiglia, ignorando la pluralità delle realtà familiari moderne, e prevede l’inserimento di associazioni anti-scelta e anti-abortiste nei consultori pubblici, destinando loro ingenti finanziamenti senza chiarire né le modalità di assegnazione né le funzioni specifiche.
Con il pretesto di “promuovere la vita umana fin dal concepimento”, si introducono misure che di fatto limitano la libertà di scelta delle donne, celate dietro belle parole come “vita”, “famiglia” e “bambini” (nominati sempre con un generico maschile sovraesteso). Non possiamo lasciare che continuino ad ingannarci. La mediazione familiare è prevista sempre e in ogni caso senza considerare le situazioni di violenza contro le donne lasciando intuire come la legge sia ispirata da interessi particolaristici piuttosto che dai diritti delle persone.
Un attacco ai diritti e ai servizi pubblici. La legge introduce enti come il Distretto per la Famiglia e un Albo regionale delle famiglie, con funzioni poco chiare che finiranno per sottrarre risorse ai servizi pubblici. Anche la cura delle persone con disabilità viene monetizzata, scaricando il peso della responsabilità sulle famiglie, e in particolare sulle donne, senza fornire adeguati servizi di supporto e limitando la possibilità di autodeterminazione delle persone con disabilità. *30 milioni di euro stanziati*
Ad una attenta analisi della legge la gran parte delle risorse finanziarie erano già stanziate nel bilancio regionale per la programmazione di varie voci di sanità e sociale. Alcune limitate voci finanziarie, recentemente aggiunte, provengono dal Fondo Sociale Europeo e sono destinate a interventi di reinserimento lavorativo del genitore in seguito ad una nuova nascita attraverso l’offerta di servizi/voucher che andranno di certo ad implementare il mercato privato che gravita intorno alle famiglie. Il manifesto-propaganda della destra umbra entra nelle tasche dei cittadini e delle cittadine umbre rimodulando interventi e sussidi, anche inventando nuove istituzioni (Centri per la famiglia, Dipartimenti e Distretti familiari) e ridefinendo i beneficiari finali in base a criteri selettivi ed escludenti.
Le nostre richieste. Questa legge è in contrasto con le direttive europee, come la risoluzione 2439 del Consiglio d’Europa, che tutela l’accesso all’aborto. Chiediamo un cambiamento netto: leggi che rispecchino la complessità della società e rispondano ai suoi reali bisogni, finanziamenti per i consultori e per la sanità pubblica, contraccezione gratuita, accesso sicuro all’aborto e una vera prevenzione, servizi pubblici gratuiti per le persone con disabilità ai quali possano avere accesso in piena libertà e autodeterminazione.
Chiediamo che questa normativa sia stracciata e completamente riscritta dal governo che vincerà le imminenti elezioni regionali per impedirne sul nascere qualsiasi nefasta conseguenza sulla società.
Sabato 28 settembre saremo tutte in piazza per fare rumore e fare sentire la nostra voce.
*RU2020 – Rete Umbra per l’Autodeterminazione Per adesioni: reteumbraautodeterminazione@gmail.com

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