Spoleto, 30 set. 2024 – Con l’avvicinarsi del termine per l’acquisizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le attività ad uso turistico, il Comune di Spoleto ha intensificato le attività di controllo per verificare eventuali situazioni di irregolarità, con particolare attenzione alle locazioni turistiche.

Già lo scorso anno le verifiche effettuate dall’Ente a partire dalla fine del 2022 avevano consentito di individuare una ventina di situazioni non conformi che, a seguito dei controlli, avevano successivamente regolarizzato la propria posizione. Nello specifico il monitoraggio era avvenuto anche grazie al riscontro tra le strutture regolarmente segnalate al Comune e quelle pubblicizzate in rete, attraverso siti web e canali social.

Il lavoro svolto negli ultimi mesi ha portato effettivamente ad un notevole aumento delle registrazioni, con il numero delle locazioni turistiche passato, nel periodo tra il 31.12.2023 e il 30.9.2024, da 97 a 133. Non solo. Al netto delle attività che si sono trasformate o che hanno chiuso, e che risultavano tra le 97 esistenti al 31 dicembre dello scorso anno, dalle registrazioni effettuate nei nove mesi del 2024 risultano 57 nuove aperture.

Chiaramente l’obbligo, per tutte le attività ad uso turistico, di fare richiesta del CIN e l’intensificarsi delle verifiche da parte del Comune stanno consentendo di aumentare il numero delle attività regolarmente registrate. Attualmente l’Ente sta gestendo una decina di pratiche di registrazione delle attività, mentre sono sei quelle risultate inadempienti e segnalate alla Polizia Locale.

Siamo molto soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo, perché questo sistema di controllo e regolarizzazione va incontro alle richieste e alle esigenze degli operatori del settore turistico-ricettivo – sono state le parole dell’assessore Giovanni Angelini Paroli (nella foto) – Questo doppia modalità di monitoraggio, il CIN a livello nazionale e le nostre verifiche a livello locale, siamo convinti possano portare dei benefici all’intero comparto ricettivo della città”.

 

 

 

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