Il binomio fra le piante officinali e l’olio evo, al centro di una tavola rotonda che coinvolge giovani e agronomi
San Giustino (Pg), 19 ott. 2024 – Le piante officinali e il loro uso tornano protagoniste in un laboratorio sensoriale insieme all’extravergine di oliva. Questo il tema al centro della tavola rotonda che si terrà oggi, 19 ottobre, a partire dalle ore 9.30, a San Giustino, al Castello Bufalini.
Organizzata all’interno del progetto Fortebraccio rural, prevede un approfondimento sulle “erbe aromatiche e l’olio extravergine d’oliva” a cura dell’indirizzo Enogastronomia e ospitalità alberghiera dell’Istituto Patrizi-Baldelli-Cavallotti di Città di Castello. Tra i temi che saranno trattati a corollario: la coltivazione biologica per la qualità delle erbe, approfondimento tenuto dall’agronomo Valentina Fuoco; l’esperienza dell’avvio di una coltivazione in una piccola azienda, a cura di Marco Rossi, e l’albero dell’ulivo ad uso officinale, a cura dell’agronomo Francesca Tibaldo.
L’iniziativa, che rientra nel PSR 2014-2022 – intervento 16.4.2, vede coinvolte una sinergia di realtà legate al mondo rurale, come l’Agricola San Martino (capofila), l’Antica fattoria Umbra di Città di Castello, l’azienda agraria Paradiso di Assisi, Tenuta Montione, Fortebraccio Bio, C.L.B società agricola, Podere Seradino, Agricola Altomare.
L’appuntamento pratico-scientifico sarà un’occasione formativa per gli studenti, che potranno così conoscere più da vicino sia le potenzialità del territorio della Valtiberina Umbro Toscana, che rappresenta uno dei distretti naturali dove la produzione delle piante officinali si è radicata fin dalla metà degli anni ’90, sia le qualità della pianta dell’ulivo dal quale poter estrarre gli oli essenziali da utilizzare non solo nel settore cosmetico.
Il lavoro di trasformazione delle erbe è oggi uno di quelli in forte ascesa, tanto che nella zona sono diverse le aziende locali che si sono organizzate per la trasformazione delle erbe officinali, riconvertendo gli impianti per la lavorazione del tabacco. La similitudine, infatti, del sistema di coltivazione e post raccolta, hanno favorito lo sviluppo di colture medicinali vere e proprie che nel territorio raggiungono livelli di qualità molto elevati, come la malva, la passiflora, l’echinacea, il luppolo e molte altre.
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