Terni, 27 ott. 2024 – Dall’Assesspre regionale Enrico Melasecche riceviamo e pubblichiamo la replica a quanto affermato dalla Filt Cgil: Sono 19 gli autobus elettrici Solaris, modello Urbino 12E, acquistati dall’Agenzia Unica per la Mobilità e il Trasporto Pubblico Locale destinataria da parte della Regione Umbria di specifico finanziamento ministeriale (DM 315/2021); l’acquisto si è concretizzato attraverso l’adesione ad accordo quadro su piattaforma Consip rispettando il tempo di scadenza previsto dal finanziamento (31/12/2022).
Si fa presente che il mancato rispetto della predetta scadenza per la contrattualizzazione dell’ordine avrebbe comportato la decadenza dal beneficio del finanziamento di oltre 10 Mil di euro previsto dal DM citato. La Regione Umbria, per il tramite dell’Agenzia, è stata tra le poche realtà a rispettare i termini e beneficiare dello stanziamento.
Attualmente i mezzi sono presenti presso il deposito di Terni, in località Maratta per il completamento dell’installazione degli apparati di bordo e per il completamento di verifiche funzionali che avverranno nel mese di novembre/dicembre p.v.
Non sono quindi targati perchè in lavorazione sia per le apparecchiature che per le strutture di ricarica perchè è in corso l’attività di progettazione delle infrastrutture elettriche funzionali alla ricarica dei mezzi; i depositi individuati sono quelli di Terni e di Santa Maria degli Angeli mentre l’iter autorizzativo con gli Enti comunali è stato già avviato per entrambi i casi. Sul sito di Santa Maria degli Angeli sono inoltre in corso le necessarie interfacce con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria RFI in ragione della prossimità degli impianti.
Sono inoltre state avviate le definizioni con i distributori di energia elettrica ai quali è stato richiesto un rilevante incremento di potenza elettrica mentre sono state completate le preventive interfacce tecniche con l’attuale gestore dei servizi Busitalia.
L’infrastruttura elettrica verrà realizzata dall’Agenzia mediante le risorse previste da ulteriore Decreto ministeriale (DM n° 81 del 14/02/2020) di cui l’Agenzia, per tramite della Regione Umbria, è destinataria, e la relativa gara verrà espletata dalla Regione Umbria quale Centrale di Committenza.
I mezzi in oggetto sono stati acquistati nell’ambito del complessivo piano di investimenti previsto per l’avvio del nuovo servizio TPL quale risultante dall’aggiudicazione della gara ad evidenza pubblica attualmente in corso, e saranno utilizzati in via sperimentale dagli attuali gestori non appena completate le infrastrutture di ricarica, previste nel I semestre 2025.
La FILT CGIL invece di complimentarsi con questa giunta regionale che ha rimesso in sesto Umbria Mobilità rispetto alle tragedie ereditate, invece di gioire della possibilità che è riuscita a riacquisire di acquistare i nuovi modernissimi mezzi di trasporto, invece di chiedere informazioni in ordine a quanto si sta facendo per strutturare i nuovi sistemi di ricarica, in considerazione che si tratta di una tecnologia mai fin qui utilizzata (abbiamo ereditato vecchi treni a gasolio e vecchi autobus a gasolio inquinanti) vomita veleno in modo ridicolo pur di distruggere quanto si sta con fatica ricostruendo.
Quanto alla ruggine, stia serena la FILT CGIL perchè, come tutti sanno, meno qualche sindacalista, sono mezzi che possono stare anche all’aperto per decenni, quanto al fatto che siano senza targa è altrettanto lapalissiano non essendo ancora immatricolati in quanto non in uso.
Quanto allo spreco è solo quello di materia grigia che sarebbe quanto mai opportuno certi soggetti risparmino, informandosi prima e complimentandosi poi con una società partecipata dalla Regione oggi finalmente in grado di operare al meglio degli interessi degli umbri. A “marcire” è solo chi ha prodotto disastri organizzativi, voragini di debiti, un servizio ottocentesco, gare furbescamente evitate e mancanza di trasparenza.
Non so quanto gli elettori condividano questo approccio improntato a gratuita cattiveria che tende a distruggere quanto di estremamente positivo siamo riusciti a produrre in tre anni liberi dal covid. La FILT CGIL non fa un buon servizio alla verità, ai lavoratori, agli umbri, ma solo un maldestro tentativo di conservazione di posizioni di potere e di regresso.
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