ASSISI, 3 nov. 2024 – -Dal sacro convento riceviamo e pubblichiamo la replica all’articolo del Corriere della Sera a firma di fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio comunicazione: «Abbiamo letto stamane (3 novembre 2024) un articolo sul Corriere della Sera – ripreso in prima pagina – a firma di Fabrizio Roncone – dal titolo “Il caso dei frati d’Assisi che «benedicono» la candidata alla Regione col Cantico nel programma”. Sicuramente un titolo a effetto, che chiama l’attenzione e può suscitare molto interesse.
Se poi però si legge l’articolo si vede che in realtà qualcosa non torna in questo misterioso incontro con questo frate senza nome. Chi ci conosce sa che nessun frate si sognerebbe di mangiare una mela mentre scende alla tomba di san Francesco e di usare un linguaggio tipo: “occorre sempre attingere forza nel Signore e nel vigore della sua potenza, perché ogni cosa difficile diventerà facile”!
Ci fa sorridere poi che si parli di “autorevolezza planetaria” attribuita alla nostra comunità: di fatto le vere dichiarazioni del p. Custode non si vedono facilmente riportate dagli organi di comunicazione, né nazionali né tantomeno internazionali. Tra l’altro, nello scorso mese di settembre 2024 la nostra comunità francescana, insieme all’Ordine dei giornalisti dell’Umbria e ad altri partner, ha redatto e presentato, qui ad Assisi, l’AI Assisi Act, una riflessione e un manifesto etico per gli operatori della comunicazione nel tempo dell’intelligenza artificiale: purtroppo non ha avuto molta visibilità dal punto di vista mediatico!
Capiamo altresì che la legge del mercato chiede di costruire notizie che facciano scalpore – e a dire la verità ci fa anche sorridere un po’: anche noi frati, nel nostro piccolo, cerchiamo di fare informazione e comunicazione, nella consapevolezza che è un compito delicato in una società democratica: si tratta infatti di veicolare la verità dei fatti, conditio sine qua non per favorire la libertà di tutti e di ciascuno, che – crediamo – stia a cuore a ognuno di noi.
Come da tradizione – che risale a san Francesco stesso – noi frati crediamo di poter favorire la ricerca e il perseguimento del bene comune della società: per questo cerchiamo di essere una comunità accogliente – come il padre Custode, fra Marco Moroni, ha ribadito durante il recente G7 sulla disabilità e l’inclusione – verso tutti, anche verso i politici di diverso orientamento – per ricordare in particolare il valore primigenio e assoluto della dignità di ogni persona, di chi è stato concepito, di chi è vulnerabile o fragile, di chi ha delle disabilità, degli anziani, dei migranti e di coloro che, a causa delle scellerate decisioni dei potenti, vivono – e purtroppo muoiono – sotto le bombe o sono vittime dei fenomeni atmosferici estremi.
Ecco, concludendo, auspichiamo maggiore attenzione verso i lettori dei quotidiani, che – proprio attraverso il gesto della lettura – esprimono una fiducia di fondo nei confronti del giornale e dei professionisti che vi lavorano: in effetti, la fraternità che tutti auspichiamo e che è – come ci insegna papa Francesco nella sua enciclica firmata ad Assisi, Fratelli tutti (3 ottobre 2020) – il cammino di guarigione di questo mondo malato di solitudine e di violenza, passa anche per relazioni affidabili e rispettose, che aiutino la ricerca del vero e del bene comune.
È un cammino impegnativo e bello, che riguarda tutti, anche noi frati: allora camminiamo insieme nella carità e nella verità».
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