Foligno, 8 nov. 2024 – Le registrazioni di videosorveglianza hanno restituito agli inquirenti l’intera sequenza del delitto: più di 10 coltellate (forse 20) sferrate in rapida sequenza che è durata 30 secondi. Una violenza efferata che non avrebbe dato scampo a Salvatore Postiglione, il muratore di 56 anni ucciso ieri mattina a Foligno.
Purtroppo, le registrazioni non permetterebbero agli investigatori di dare ancora un volto e un nome all’assassino, perché il volto è molto sfogato, complice anche la fitta e bassa coltre di nebbia che avvolgeva il luogo del delitto. La Polizia scientifica, però, con i suoi moderni strumenti tecnici a disposizione, sta tentando di ricostruire le immagini. Si lavora anche sul movente che potrebbe essere scaturito dopo una lite per motivi (forse) legati al lavoro. La vittima, originario di Napoli, viveva a Foligno da molti anni.
Era sposato abitava nel centro storico. Lascia la moglie e due figli di 18 e 16 anni. E’ stato un agguato premeditato? L’assassino conosceva le abitudini della vittima e giovedì mattina, alle 6, il muratore sarebbe arrivato da solo nel parcheggio tra via Lago Maggiore e via La Louvière. Con la vecchia Citroen station wagon avrebbe dovuto recuperare i colleghi di lavoro e portarli in cantiere, come faceva ogni giorno.
L’assassino lo avrebbe atteso, sicuro di incontrarlo. Forse c’è stata una discussione all’interno dell’abitacolo della Citroen, poi l’assassino avrebbe estratto il coltello e il muratore si sarebbe dato alla fuga. Raggiunto sarebbe stato accoltellato. Gli inquirenti stanno passando al setaccio i rapporti lavorativi di Postiglione coi i tutti suoi colleghi e anche ex degli ultimi tempi, ma non viene tralasciata nessuna pista.
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