Perugia, 9 nov. 2024 – Da Enrico Melasecche riceviamo e pubblichiamo la seguente nota. La realizzazione della Tre Valli, che andrà a collegare le aree interne fin qui caratterizzate da un isolamento secolare che ne ha decretato uno spopolamento continuo, prosegue regolarmente. E’ un’arteria sognata da generazioni di abitanti di questa fascia centrale della penisola, caratterizzata da una orografia complessa quanto affascinante.
Costituisce l’obiettivo evocato da decenni in ogni convegno organizzato dai sindaci e dalle diverse associazioni culturali e di categoria per promuovere uno sviluppo compatibile di questi territori. Il progetto complessivo oggi segna indubbiamente notevoli, ulteriori passi avanti. La Ricostruzione in atto ha visto pochi giorni fa la definitiva conclusione dei lavori di consolidamento della galleria Cesaronica, sollecitata caldamente dagli operatori economici che dopo il recente terremoto hanno visto calare notevolmente i flussi turistici dal lato delle Marche.
Altra pietra miliare in questo processo è la realizzazione dei due principali stralci ad ovest verso la E45, da Baiano a Firenzuola e da Firenzuola verso Acquasparta. Entrambi hanno visto una storica accelerazione ad iniziativa di questo Assessorato, il primo con l’approvazione del relativo progetto, il superamento delle forche caudine della fase autorizzativa, il suo finanziamento e l’indizione della gara con l’apertura delle buste da parte dell’ANAS con la imminente individuazione della impresa che aprirà da qui a pochi mesi il primo importante cantiere.
Il secondo con l’acquisizione del progetto inerente la realizzazione della galleria di circa 7 km che supera il sistema montuoso che costituisce il maggior ostacolo verso sud ovest alla liberazione dello Spoletino e della Valnerina dall’isolamento secolare di cui è prigioniero. Sia chiaro, questo indubbio successo nell’azione della Regione che ha recepito in modo finalmente serio le ambizioni di questi territori, è stato apprezzato in modo unanime da tutti i rappresentanti eletti democraticamente perchè ogni territorio è artefice del proprio destino. Chi è rimasto ha diritto di continuare a vivere in modo attivo, a produrre, ad attrarre turismo qualificato per strutturare quel difficile ma possibile equilibrio fra il rispetto della natura ed una sua fruizione attenta. L’attività della Regione in questi cinque anni ha dato concretezza, nel pieno rispetto delle rappresentanze locali, a questa voglia di ripresa, duratura e di grande prospettiva.
In questa logica va inquadrata l’attesa ordinanza del Commissario per la liquidazione degli usi civici per le Regioni Lazio, Umbria e Toscana che dispone il sequestro giudiziario di 1 sola particella catastale su 42, la n. 88 del foglio 6 del territorio comunale di Sant’Anatolia di Narco per la quale ha disposto custodia da parte del Dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Sant’Anatolia di Narco su un progetto approvato all’unanimità di tutti i sindaci presenti a Foligno nella sede della Protezione Civile regionale.
Prosegue intanto l’attuazione del Piano Nazionale Complementare al PNRR per la salvaguardia della pubblica incolumità e messa in sicurezza della Strada Statale 685, che vede l’adeguamento dell’infrastruttura esistente ai fini di rispetto delle norme di sicurezza per l’esercizio del transito carrabile con particolare riferimento al tratto ricompreso tra Scheggino e Norcia a partire dal primo stralcio di intervento, di valore 25.000.000 €, per un servizio di pubblica utilità per la valorizzazione e lo sviluppo dell’ambito meridionale della Regione Umbria.
Per la sola ed unica particella di cui è stato espresso il sequestro si chiederà di procedere con l’attenzione dovuta alle valutazioni di merito, ringraziando sin d’ora per la lungimiranza dell’Autorità Competente che ha tenuto in conto del valore dell’intervento confinando ad un’unica particella la sospensione delle attività di prossimo avvio proprio per evitare ciò che viene falsamente dichiarato, cioè il blocco dell’intera Tre Valli. Quindi nulla di tragico, nessun progetto è bloccato dal terrorismo comunicativo ad iniziativa di comitati vari improntati ad un negazionismo di maniera e ad una colpevolizzazione dell’Assessore regionale che fa soltanto il proprio dovere come eletto dal popolo, chiamato a lavorare in una giunta legittimamente eletta ed orgogliosamente improntata al fare. Piuttosto ci sarebbe da chiedere quali specifici e personali interessi tutela chi, forse neanche appartenente alla Valnerina, solleva polveroni impropri. Quali interessi economici e quali interessi politici continuano ad inondare di comunicati ridondanti di iperbole e di scenari da day after la campagna elettorale per le elezioni regionali?
Combattere contro la storia, ingaggiare battaglie di retroguardia contro i sogni e le speranze di una intera popolazione laboriosa da parte di esigue minoranze che si ritrovano sempre puntualmente ovunque c’è da fermare qualche nuova opera, costituisce una battaglia persa in partenza. Tutto si vuol bloccare in modo parossistico, che sia il ricostruendo ponte a Sant’Anatolia per ricollegare i monconi della ex ferrovia Spoleto-Norcia o quello già fallito di ricominciare ex novo la progettazione ultradecennale del Nodo di Perugia pretendendo di costruire una bretella folle di ben 20 km rispetto alla attuale cantierabile di 7 km, mentre milioni di automobilisti vengono bloccati a Ponte San Giovanni e gli incidenti ed i disagi si susseguono quotidianamente.
Alleanze larghissime a sinistra continuano a dare manforte al partito del NO a tutti i costi che solleva polveroni a pochi giorni dal voto e dimostra quali scenari pesantissimi per la Valnerina, per lo Spoletino e per tutta l’Umbria potrebbero accadere nel caso in cui dovessero prevalere coloro le cui idee sono quelle della totale negatività, poche ma molto confuse.
I tentativi di sabotare tutto il lavoro impegnato di professionisti di alto livello utilizzando i cavilli più incredibili di normative talvolta bizantine, bloccando qualsiasi opera dell’ingegno che allevi le pene di questo bellissimo territorio, nell’intento di imbalsamare la Valnerina per pochi amici che la utilizzano per sé e per pochi intimi, rischia solo di ritardarne la ricostruzione strategica trasferendo altrove finanziamenti che difficilmente potranno in futuro essere recuperati. Questa logica appare destinata ad infrangersi contro l’etica della responsabilità di tutti coloro che, eletti dal popolo, è opportuno esprimano la propria opinione mettendoci finalmente la faccia.
Il sottoscritto l’ha sempre fatto. Sarebbe opportuno che la maggioranza silenziosa dei nursini, dei casciani e di tutti i gli altri abitanti di questi luoghi bellissimi, con i loro rappresentanti in testa, dicano una volta per tutte cosa intendano fare del proprio futuro assegnando anche un consenso a chi questa battagli a loro favore, purtroppo spesso in solitaria, l’ha fin qui fatta ed è disponibile con loro a vincerla.
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