La coalizione interregionale TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione, che riunisce più di 70 associazioni, comitati e gruppi di azione locale, ha lanciato un appello ai sindaci di Umbria e Marche
Perugia, 26 nov. 2024 – Di seguito si pubblica un estratto del contenuto della lettera. “Gentili Sindaci, stiamo attraversando un momento cruciale. Da qui ai prossimi mesi le Regioni sono chiamate a dare attuazione al DM 21 giugno 2024 concernente l’individuazione delle aree per gli impianti da Fonte di Energia Rinnovabile (FER). In particolare le Regioni dovranno individuare entro il 2 Gennaio 2025 sia le aree IDONEE, sia le aree NON IDONEE per l’installazione degli impianti FER (tra questi rientrano l’eolico e il fotovoltaico).
Le decisioni che saranno prese da qui a fine anno dalle Regioni, segneranno le sorti dei vari territori e quindi anche quelle del Suo Comune.
Ad oggi abbiamo assistito ad una proliferazione incontrollata di progetti di impianti FER, sotto la spinta degli incentivi miliardari e delle modifiche al quadro normativo che rendono inefficace ogni vincolo paesaggistico ed ambientale. L’ingente ammontare di questi incentivi (210 miliardi in 20 anni, pagati da cittadini e imprese con gli oneri di sistema nelle bollette elettriche) ha innescato un vero e proprio “assalto alla diligenza” da parte delle multinazionali dell’energia e di innumerevoli società, alcune di queste poco trasparenti come sottolineato recentemente dal direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), l’ente antiriciclaggio della Banca d’Italia sugli interessi della Criminalità Organizzata.
Sono innumerevoli i progetti in corso di autorizzazione, con batterie di accumulo, pannelli fotovoltaici nei campi ed abbattimenti di ettari di boschi nei crinali appenninici per far posto a gigantesche pale eoliche, in uno tra i paesi meno ventosi d’Europa.
Esiste un concreto rischio che sia irreparabilmente compromesso il nostro Paesaggio, le aree naturali e i nostri Appennini, con le inevitabili ricadute anche sulle attività economiche a cominciare dal turismo e sulle popolazioni locali. È infatti proprio in queste aree, anziché quelle realmente idonee (urbane, industriali, degradate), che alle ditte private (non alla collettività e all’ambiente) conviene installare gli impianti.
Un rischio che sarà amplificato anche nel Suo Comune, se le Regioni non daranno attuazione ad un adeguato quadro di tutele ambientali e paesaggistiche attraverso proprie leggi regionali che dovranno essere emanate entro il 2 Gennaio 2025, in attuazione del D.M. 21 giugno 2024.
La Regione Sardegna, dove l’opinione pubblica ha raggiunto livelli di consapevolezza tali da superare il punto di non ritorno contro le speculazioni in atto, è solo la punta dell’iceberg di una situazione che si sta estendendo rapidamente anche nelle altre regioni d’Italia.
A fronte di tutto questo, il 6 Settembre 2024 è nata la Coalizione TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione), un’iniziativa che riunisce ad oggi 76 realtà, tra associazioni di importanza internazionale, nazionale, comitati e gruppi di azione locale, preoccupati per l’impatto delle nuove installazioni su terreni agricoli e sulle aree naturali.
La Coalizione TESS nei giorni scorsi, dopo aver trasmesso il documento alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna, ha inviato alla neo Presidente dell’Umbria Stefania Proietti e all’assessore all’Ambiente della Regione Marche Stefano Aguzzi, un documento scientifico redatto con la consulenza di esperti dove sono stati evidenziati i rischi legati al consumo di suolo agricolo, al dissesto idrogeologico, all’abbattimento di boschi e alla perdita di biodiversità delle aree naturali. Nello stesso documento sono state evidenziate anche le modalità attraverso cui è possibile raggiungere gli obiettivi del PNIEC al 2030 da parte di queste regioni senza consumare altro suolo, senza degradare gli ambienti naturali e il Paesaggio.
Il documento è un appello alla responsabilità.
La Coalizione TESS auspica che anche i Sindaci destinatari di questo appello, possano supportare la nostra iniziativa sollecitando le rispettive regioni nel dare attuazione alla normativa attraverso l’adozione di un adeguato provvedimento legislativo, facendo propri i principi di salvaguardia dalle speculazioni analogamente a quanto si sta facendo nella Regione Sardegna”.
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