Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI

MONTEFGALCO, 8 DIC. 2024 – Luca Tabarrini è un artista che ha fatto dell’arte del presepe una vera e propria passione, trasformandola in un’arte da vivere, respirare e condividere. Ogni anno, le sue creazioni originali, minuziosamente realizzate a mano, conquistano il pubblico di diverse mostre sparse in tutta Italia, portando con sé l’incanto di un mondo antico, che solo lui riesce a rivivere con tanta cura e passione.

Ma attenzione: Luca non si limita a ricreare la Galilea di duemila anni fa. No, lui ha scelto un altro angolo d’Italia, quello dell’Umbria, per dar vita alla sua personale visione del presepe. Le sue scene quotidiane non sono quelle di un lontano Oriente, ma quelle di Montefalco, il suo paese natale, dove il tempo sembra essersi fermato, sospeso tra i profumi della terra e i colori caldi della campagna.

Con un lavoro manuale certosino a cominciare dai mattoncini, dalle pietre e dai personaggi in terracotta,  Luca ricostruisce con una dedizione davvero incredibile, le tipiche scene rurali: cantine d’epoca, vigneti, uliveti, stalle, forni e contadini al lavoro. Non manca nulla: anche il lavoro dei buoi, che tornano a solcare le terre del cuore verde d’Italia, come in un affresco senza tempo.

In questo piccolo angolo di mondo, Luca non è solo un artigiano, ma un vero e proprio storico, un ricercatore del passato che interpreta e racconta il più grande evento della storia: la nascita di Cristo. Ogni sua opera, un capolavoro in miniatura, attraverso la quale si riscopre e si celebra la bellezza dei costumi e delle tradizioni locali. Non è solo un presepe, è un pezzo di storia che rivive sotto le sue mani esperte.

Luca definisce il presepe come un “pezzo di Vangelo”, una riflessione viva e palpitante della fede. E non è un caso che ogni sua creazione prenda vita nel suo laboratorio, che diventa una vera e propria “casa del presepe”. Ogni anno, Luca apre le porte della sua dimora a chiunque voglia immergersi in un mondo che va oltre la sacralità: è un luogo dove la passione per la tradizione, il lavoro e la famiglia si intrecciano in un unicum straordinario.

Quest’anno, purtroppo, per motivi di tempo, Luca ha deciso di partecipare solo a tre mostre selezionate: la storica di Massa Martana, che ospiterà anche una sezione permanente dedicata agli artisti del presepe, Monteprandone ad Ascoli Piceno, una delle più affascinanti del Centro Italia, e al centro commerciale Gherlinda di Perugia, dove i suoi lavori sono già esposti al pubblico.

A chi dobbiamo dire grazie per tutto questo? Luca sorride con affetto, pensando alla sua famiglia: “Un sentito grazie va a mia moglie Nicoletta e a mia figlia Federica, che mi sostengono e sopportano in questo viaggio che dura tutto l’anno. Dietro ogni pezzo c’è tanto sacrificio, ore di lavoro, e anche giorni di festa passati in laboratorio. Senza di loro, nulla sarebbe possibile.”

E Montefalco, la sua città, come si pone di fronte a questo grande artigiano del presepe? Luca si mostra un po’ deluso: “Lo scorso anno sono rimasto davvero amareggiato e triste. Al concorso di presepi organizzato dall’Anfass, tutte le frazioni hanno partecipato con entusiasmo, mentre il centro storico non ha risposto come mi aspettavo. Eppure Montefalco è una città turistica e poteva  offrire una mostra che avrebbe riscaldato l’atmosfera natalizia. Purtroppo non è andata così.”

E il cuore si stringe nel pensare che, nella piazza delmComune, l’unico simbolo del Natale era un misero alberello che non rendeva giustizia alla bellezza della città di Benozzo Gozzoli.

Per Luca, il presepe è una tradizione che deve essere vissuta con orgoglio, un atto d’amore per la sua terra, per la sua famiglia, e per un mondo che rischia di scomparire se non si fa qualcosa per conservarlo. E lui, con il suo lavoro, non fa altro che mantenerne viva la memoria.

 

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