Perugia, 13 dicv. 2024 – Un’agente donna della Polizia penitenziaria del carcere di Capanne, a Perugia, è stata aggredita ieri da una detenuta durante un episodio di violenza avvenuto all’interno della struttura penitenziaria.

La detenuta, che aveva appena terminato una telefonata, si è mostrata particolarmente agitata e ha rifiutato di rientrare nella sua cella. In preda a un momento di ira, la donna ha attaccato una delle agenti, infliggendole delle lesioni. L’agente è stata prontamente soccorsa e accompagnata in ospedale per le cure del caso.

Il tempestivo intervento delle colleghe ha permesso di evitare che la situazione potesse degenerare ulteriormente. A riferire l’accaduto è stato il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria, tramite il segretario regionale per l’Umbria, Fabrizio Bonino. Bonino ha espresso solidarietà all’agente aggredita e ha sottolineato la difficoltà e il rischio a cui quotidianamente sono esposte le forze di polizia nelle carceri.

“La violenza contro le nostre colleghe è un episodio che non può passare inosservato”, ha dichiarato Bonino. “Nonostante il lavoro oscuro che svolgiamo, quando si verifica un episodio grave come questo, dobbiamo ricordare che il nostro impegno non è mai abbastanza riconosciuto dalle istituzioni. Il lavoro del personale penitenziario, soprattutto quello della polizia, non finisce con l’arresto di un latitante. Le condizioni che affrontiamo ogni giorno non fanno mai notizia, ma sono una parte essenziale della nostra lotta contro la criminalità”, ha aggiunto il sindacalista.

A supporto della richiesta di maggiore attenzione verso la sicurezza nelle carceri, anche il segretario generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, Donato Capece, ha commentato l’incidente. Capece ha rimarcato la necessità di investire nelle strutture e nel personale, affinché episodi di violenza come quello verificatosi ieri possano essere evitati o, almeno, gestiti con maggiore efficacia.

“La sicurezza nelle carceri deve essere una priorità per tutte le istituzioni. Questo appello non riguarda solo il carcere di Capanne ma tutte le strutture penitenziarie della Regione Umbria”, ha affermato Capece. “Il nostro personale è continuamente sottoposto a rischi, ma ha dimostrato, in tutti questi anni, di essere un baluardo fondamentale nella difesa della società. È essenziale che le risorse vengano allocate per migliorare la sicurezza e la qualità del nostro lavoro. Non solo dentro le mura del carcere, ma anche nell’affrontare la criminalità fuori dalle carceri”.

Questo incidente mette nuovamente in evidenza le difficoltà quotidiane del personale penitenziario, un ambiente che, purtroppo, non viene adeguatamente valorizzato o preso in considerazione dai media e dalla politica. La polizia penitenziaria, sebbene svolga un lavoro cruciale per la sicurezza pubblica, si trova spesso a operare in condizioni difficili, senza il giusto supporto né a livello istituzionale né nella percezione collettiva.

Secondo gli esperti, la violenza all’interno degli istituti penitenziari è un fenomeno purtroppo ricorrente. La tensione tra detenuti e personale, aggravata dalla pressione psicologica e dalle condizioni di sovraffollamento, rende questi episodi sempre più frequenti. Il contrasto a questa violenza, però, richiede non solo una gestione più attenta e scrupolosa delle risorse, ma anche un cambiamento di mentalità in termini di investimenti nella sicurezza e nella protezione di chi lavora nei penitenziari.

L’incidente di ieri ha anche suscitato un’ondata di solidarietà nei confronti della poliziotta aggredita, che ha ricevuto numerosi messaggi di vicinanza da parte di colleghi e della stessa comunità. Il suo intervento tempestivo e il supporto delle colleghe hanno impedito che la situazione sfociasse in un bilancio ancora più drammatico. Tuttavia, le parole di Bonino e Capece sollevano una riflessione sulla sicurezza nelle carceri e sulle risorse necessarie per garantire la protezione del personale.

Le richieste del sindacato vanno in questa direzione: maggiore attenzione alle condizioni di lavoro degli agenti penitenziari, un miglioramento delle strutture e delle risorse a disposizione, affinché simili episodi non possano più accadere. I sindacati, infatti, sollecitano un adeguato piano di investimenti per le carceri umbre e per il miglioramento della qualità del lavoro delle forze di polizia.

 

 

(41)

Share Button