Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI
Foligno, 25 dic. 2024 – «Fino a poco tempo fa, ero ateo. Non solo mi definivo tale, ma abbracciavo posizioni antireligiose e, in particolare, anticristiane. Credevo fermamente che non fosse necessario avere una religione per vivere secondo una morale.
Poi, un incontro ha cambiato tutto: fuori dalla chiesa ho conosciuto un prete straordinario che ha trasformato mente e cuore. Da quel giorno sono diventato un fedele praticante. La storia può scriverla, ma non voglio foto, né gli dirò il mio nome, perchè preferisco restare anonimo».
Il sacerdote chiamato in causa è don Cristiano Antonietti, il giovane e carismatico parroco della storica chiesa di Santa Maria Infraportas, noto anche per essere stato cerimoniere di Papa Francesco. Da quando ha assunto il ruolo nella parrocchia più antica della città, il suo operato ha portato a un autentico rifiorire della comunità.
I fedeli si sono moltiplicati come funghi dopo la pioggia: giovani, famiglie e persone di ogni età trovano in lui una guida spirituale e un punto di riferimento. Don Cristiano non è il classico sacerdote, ma un prete che sa conquistare i cuori e accendere la fede, un pastore che molti sognerebbero di avere nella propria parrocchia.
«È stato lui – prosegue l’ex ateo – a compiere quello che si potrebbe definire un miracolo: la mia conversione. Ricordo ancora il senso di orgoglio che provavo quando, da ateo convinto, mi sentivo superiore agli altri. Pensavo di aver superato certe “favole”, come un bambino che dichiara con convinzione che Babbo Natale non esiste. Non ero stato battezzato, non avevo ricevuto un’educazione religiosa e le feste cristiane per me erano solo un pretesto per lo scambio di regali. Natale, nella mia visione, era soltanto una celebrazione consumistica.
Eppure, tutto è cambiato. L’incontro con don Cristiano mi ha aperto a una nuova prospettiva, mostrando come la fede possa fondarsi su una profonda riflessione razionale e su un’esperienza vissuta».
Questa mattina, durante la messa di Natale delle 11:30, abbiamo chiesto a don Cristiano come fosse andata la notte di Natale?
«La chiesa era gremita di fedeli – ci racconta – e sono rimasto impressionato da tanta partecipazione. Non me lo sarei mai aspettato».
Don Cristiano, giovane e pieno di entusiasmo, ha saputo creare una comunità affiatata.
«Per la novena di Natale – ci spiega – ho lanciato una proposta semplice ma significativa: incontrarci ogni mattina, dalle 7 alle 7:50, per pregare insieme e poi fare colazione in parrocchia. Grazie al supporto dei volontari, che hanno fatto del loro meglio nonostante qualche difficoltà familiare, siamo riusciti a organizzare tutto.
La risposta è stata sorprendente: giovani, adulti e anziani hanno partecipato numerosi. Dopo la preghiera e la colazione, andavano a scuola o al lavoro, senza sentire il peso del sacrificio di svegliarsi presto. C’è chi veniva a piedi, in bicicletta o in autobus, animato dal desiderio di condividere questo momento di spiritualità».
Don Cristiano Antonietti è un sacerdote fuori dal comune, un esempio che brilla nella storia del clero umbro. Il suo obiettivo è chiaro: avvicinare famiglie e giovani alla Chiesa, sfidando gli stereotipi e coinvolgendo anche chi vive una fede incerta o è influenzato da pregiudizi esterni.
Solare, empatico e totalmente dedicato alla sua parrocchia, don Cristiano crede fermamente nel dialogo tra generazioni e nel sostegno ai giovani, per i quali organizza percorsi personalizzati. Non conosce barriere: accoglie tutti con lo stesso entusiasmo.
«La mia storia di conversione è solo una delle tante testimonianze del suo impatto straordinario», sottolinea l’ex ateo.
Un pastore che, con il suo esempio, mostra come la fede possa essere vissuta con gioia e autenticità.
(269)