Spoleto, 31 dic. 2024 Una nuova modalità di fruizione della Casa Romana, per tutelare e preservare uno dei beni di interesse culturale più importanti dell’area dell’antico Foro romano di Spoleto. Si muove in questa direzione l’affidamento della progettazione di prefattibilità tecnico-economica effettuata dal Comune all’architetto Michelangelo Bedini.

La necessità di un progetto di fruizione che ne tutelasse i pavimenti musivi, evitando che i visitatori li utilizzassero come una normale pavimentazione, era stata manifestata dalla Sovrintendenza a seguito degli interventi di restauro di una porzione del mosaico pavimentale della Casa Romana su cui erano state evidenziate alcune criticità (nello specifico presenza di una lacuna a ridosso dell’area dell’impluvium, con un rigonfiamento che aveva causato il distacco di alcune tessere).

Da qui l’esigenza di prevedere una nuova modalità di fruizione del sito archeologico, garantendone il più ampio utilizzo in totale sicurezza (la progettazione di prefattibilità tecnico-economica, per un importo è di € 5.709,60, è indispensabile per la successiva progettazione esecutiva). Questo primo step è reso possibile grazie al contributo della Fondazione Carispo di € 20.000,00 che saranno utilizzati anche per i lavori che ne seguiranno.

A riguardo è prevista la consegna all’Ente di una relazione generale, di una relazione tecnica, corredata di rilievi, accertamenti, indagini e studi specialistici, della verifica preventiva dell’interesse archeologico ed eventuali indagini dirette sul terreno, anche supportate digitalmente, di una relazione di sostenibilità dell’opera, di rilievi plano-altimetrici e stato di consistenza delle opere esistenti e dei rilievi in dwg e in pdf, sia in formato digitale che cartaceo.

“Il mantenimento dei beni culturali è un aspetto fondamentale per preservare la nostra storia e la nostra identità – ha dichiarato il vicesindaco Danilo Chiodetti – queste opere non solo rappresentano il nostro passato, ma sono anche una risorsa ineguagliabile per il futuro, in quanto offrono conoscenze e un senso di appartenenza. Attraverso interventi di conservazione attenti e misure di sicurezza efficaci, possiamo assicurarci che questi tesori continuino a essere una fonte di sapere e ispirazione per tutti”.

La Casa Romana, situata in Via di Visiale n. 9 a Spoleto è una domus romana datata all’inizio del I secolo d.C., scoperta dall’archeologo spoletino Giuseppe Sordini negli anni 1885-1886 e scavata a più riprese fino al 1914.

La posizione, in prossimità del foro, e la ricchezza dell’apparato decorativo, fanno ritenere che il proprietario appartenesse a un ceto sociale elevato. Un frammento di iscrizione, rinvenuto nel pozzo della casa, con dedica all’imperatore Caligola da parte di Polla, ha fatto ipotizzare che l’importante domus fosse appartenuta a Vespasia Polla, madre dell’imperatore Vespasiano, originaria di Norcia.

I mosaici, ampiamente conservati, rappresentano un’importante testimonianza musiva dell’epoca per raffinatezza e varietà: a fondo nero con tessere bianche, rappresentano elementi naturali e figure geometriche particolarmente complesse.

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