I festeggiamenti nel fine settimana. Domenica la tradizionale processione con l’urna trainata dai buoi

Città della Pieve, 9 gennaio ‘25 – Città della Pieve celebra il Beato Giacomo Villa, elemosiniere della carità, di cui ricorre a gennaio il ricordo della morte.

I festeggiamenti inizieranno sabato 11 gennaio con la traslazione nel duomo dei santi Gervasio e Protasio dell’urna col corpo del Beato e con la celebrazione dei vespri e della santa messa alle ore 18.00. Domenica 12 gennaio verrà celebrata solennemente la santa messa alle ore 10:30 e successivamente dal duomo si snoderà una grande processione per le vie cittadine; l’urna con i resti del Beato sarà trainata come da due buoi di razza chianina che, come 800 anni fa, condurranno tutti fino alla chiesa del Beato Giacomo Villa.

Nato a Castel della Pieve nella seconda metà del ‘200, Giacomo Villa è un esempio di carità e giustizia, un simbolo di dedizione e impegno per i bisognosi. Formatosi in studi giuridici a Siena, volontario presso l’Ospedale della Scala, tornato nella città natale si adoperò per la ristrutturazione dell’antico ospedale dei santi Filippo e Giacomo, posto fuori porta del Vecciano, nel borgo di Santa Maria, vicino alla sua casa.

Morì proprio per difendere i diritti dell’ospedale dai soprusi di un potente di Chiusi che aveva preso indebitamente dei terreni. Per questo fu ucciso da alcuni sicari e il suo corpo fu occultato nella via tra Castel della Pieve e Chiusi. Fu rinvenuto miracolosamente il 15 gennaio sotto un pero in fiore. Le due città rivendicarono il corpo e per risolvere la controversia si narra che un vecchio saggio indicò di porre la salma su un carro trainato da due buoi di razza chianina non domati.

I buoi si incamminarono verso Castel della Pieve e terminarono il loro tragitto inginocchiandosi davanti all’oratorio di san Giovanni, chiesa dello ‘spedale dei santi Filippo e Giacomo per cui Giacomo Villa aveva dato la vita. Nell’oratorio fu stabilita la sepoltura e successivamente fu edificata una chiesa in suo onore.

I pievesi venerano da allora il loro concittadino e numerosi partecipano ai riti religiosi che ricordano questa eroica figura di santità.

 

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