Perugia, 5 feb. 2025 – Un’operazione ad alto impatto ha smascherato un’organizzazione criminale dedita alla macellazione clandestina di cavalli non destinati al consumo alimentare.

Mercoledì mattina, i carabinieri del Nas di Perugia, con il supporto dei colleghi di Bari, Torino e Alessandria e delle unità territoriali di Perugia, Barletta Andria-Trani, Novara e Cuneo, hanno eseguito sette misure cautelari su disposizione del Gip di Perugia.

L’inchiesta ha portato alla luce un sistema illecito basato su frodi, maltrattamenti e un pericoloso commercio di carne equina non idonea al consumo.

Gli indagati – accusati di associazione per delinquere, maltrattamento e uccisione di animali, commercio di prodotti pericolosi per la salute e falsificazione di documenti – si procuravano cavalli non destinati alla macellazione, spesso gratuitamente, truffando i proprietari e falsificando i registri della Banca dati nazionale degli equini.

I quattro principali sospettati sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre altri due dovranno presentarsi regolarmente alla polizia giudiziaria. Il settimo coinvolto è stato interdetto dall’attività lavorativa.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’organizzazione aggirava i controlli attraverso un sofisticato escamotage informatico che faceva sparire gli animali dal sistema di tracciamento, permettendo poi il loro trasferimento nei macelli clandestini pugliesi.

Qui, i cavalli – spesso malati e sottoposti a trattamenti farmacologici pericolosi per la salute umana – venivano abbattuti illegalmente, alimentando un mercato nero con gravi rischi per la sicurezza pubblica.

Nel corso dell’operazione, le forze dell’ordine hanno sequestrato una mole ingente di documenti, tra cui registri delle movimentazioni equine e passaporti falsificati, oltre a un autocarro carico di scarti di macellazione.

È stato inoltre scoperto un locale adibito alla macellazione abusiva, confermando l’estensione della rete criminale.

Le indagini proseguono per individuare eventuali ulteriori complici e smantellare del tutto un’attività illecita che non solo mette a rischio la salute pubblica, ma infligge anche sofferenze atroci agli animali.

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