A questi si aggiungono problemi legati a trasparenza e assegnazione dei livelli. Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono all’azienda di prendersi le proprie responsabilità

Magione, 7 marzo 2025 – Dopo l’incontro con i rappresentanti Eurospin Tirrenica, che si è svolto a febbraio, le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil tornano a denunciare la “persistente situazione di criticità” all’interno dei punti vendita dell’azienda: “Nonostante lo sciopero proclamato ad agosto 2022 per le stesse problematiche, nulla è cambiato. Le criticità continuano a ripetersi, con un impatto negativo sulla qualità del lavoro e sul benessere dei lavoratori”. (Nella foto lo sciopero Eurospin 2022)

“Una delle principali problematiche sollevate – spiegano Filcams, Fisascat e Uiltucs – riguarda la gestione delle pulizie. In particolare, segnaliamo che le pulizie dei bagni e dei parcheggi non sono di competenza dei lavoratori, come già denunciato nel 2022; inoltre, per svolgere questi compiti sono necessarie competenze specifiche e l’uso di indumenti e prodotti adeguati; infine, rileviamo che tale compito non è previsto per i dipendenti impiegati negli uffici, creando disparità tra le diverse categorie di lavoratori e sollevando preoccupazioni relative a equità e trattamento uniforme all’interno dell’organizzazione”.

“L’azienda poi – aggiungono i sindacati – continua a ignorare le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori che si trovano a operare in condizioni di forte stress: la produttività e la velocità richiesta per l’esecuzione delle mansioni sono diventate priorità aziendali, tagliando le ore a disposizione a discapito della qualità del lavoro e delle condizioni di salute e sicurezza dei dipendenti.

Tra le criticità, segnaliamo quindi: il deterioramento delle condizioni del microclima lavorativo, specialmente nella zona casse, che contribuisce a un ambiente di lavoro sempre più insostenibile; l’obbligo unilaterale di fruizione delle ferie e dei permessi; la mancanza di armadietti adeguati per il deposito degli oggetti personali dei lavoratori, che non permettono di riporre in sicurezza gli oggetti personali durante l’orario di lavoro, in alcuni casi privi di chiusure adeguate, mettendo a rischio la sicurezza e la privacy dei lavoratori”.

Ma questi relativi alla salute nei luoghi di lavoro non sarebbero gli unici problemi all’interno dell’azienda Eurospin Tirrenica. Le organizzazioni sindacali riportano anche criticità rispetto a trasparenza e assegnazione dei livelli: “Abbiamo saputo di disparità nell’assegnazione dei livelli, in particolare per quanto riguarda i repartisti ortofrutta e i capo negozi.

Da quanto riportano le lavoratrici e i lavoratori, infatti, sembrerebbe che queste decisioni siano basate sul fatturato piuttosto che su criteri legati alla mansione, di fatto confermata dall’azienda durante l’incontro sostenendo di non avere alcuna intenzione di rivedere la propria posizione né di allargare la platea dei lavoratori destinatari di un giusto inquadramento.

Questa discrepanza nell’assegnazione dei livelli, oltre a violare il Contratto collettivo nazionale di lavoro, rischia anche di mettere i lavoratori in competizione tra di loro, creando tensioni e danneggiando ulteriormente il clima di lavoro. Particolarmente grave l’atteggiamento unilaterale dell’azienda, che dimostra come questa non abbia intenzione di intrattenere rapporti sindacali trasparenti”.

Alla luce di tutto ciò, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil chiedono pertanto “con forza all’azienda, terza in Umbria per fatturato e utile netto, di prendersi la responsabilità di tutelare la salute, la sicurezza e i diritti dei propri lavoratori. Il benessere e la dignità dei dipendenti non possono e non devono essere sacrificati in nome del fatturato e del profitto”.

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