
Al Santuario di Mongiovino la performance tratta dal romanzo di Cinzia Corneli: “Un evento che va aldilà della commemorazione”
Panicale, 8 marzo 2024 – “Le ferite di marzo” continua a “seminare valori”.
Per il secondo anno l’imponente Santuario di Mongiovino a Panicale ha fatto da insolita cornice alla performance in memoria dell’indimenticato poliziotto Emanuele Petri. Spettacolo in musica e parole, liberamente tratto dall’omonimo testo di Cinzia Corneli.
A darsi appuntamento presso il Santuario, nel pomeriggio di venerdì, sono state le massime autorità civili e militari e gli stessi familiari di Petri, a partire dalla moglie, l’amata Alma.
L’evento è stato organizzato dall’A.N.P.S. sez. Perugia, in collaborazione con la Polizia di Stato, la Pro Loco di Tavernelle e il patrocinio di numerosi Enti tra cui diverse Amministrazioni comunali del Trasimeno e la Provincia di Perugia.
A tradurre in musica e parole i passaggi salienti del testo di Corneli, che ha firmato anche la regia dello stesso spettacolo, il Coro Polifonico di Fontignano, con il tenore Luca Calzoni; il baritono Riccardo Forcignanò; Andrean Zarcov al pianoforte e il direttore Federica Agostinelli.
Il risultato è stato un insolito ritratto di Emanuele, la cui esistenza è stata esemplare sia nell’espletamento del lavoro che nella vita privata. Una esistenza sacrificata in nome del senso del dovere e della fedeltà alla propria divisa, ma contraddistinta anche da profondi sentimenti di amore e disponibilità verso i bisogni dell’altro che ancora vivono nei ricordi dei suoi ex amici e colleghi.
Un delicato omaggio dunque all’uomo, prima ancora che al poliziotto Medaglia d’oro al valor civile. Attraverso fugaci incursioni nella sua vita privata, con riferimenti in particolar modo ai legami profondi con l’amico Lucio e l’amata Alma, si coglie tutta la straordinarietà di un uomo che non ha esitato di fronte a due tra i più pericolosi terroristi dei primi anni Duemila a compiere fino in fondo il proprio compito.
All’evento la Polizia di Stato ha preso parte attraverso il questore Dario Sallustio e gli Allievi Vice Ispettori della Scuola di Spoleto.
“Questo spettacolo vuole andare aldilà della commemorazione – ha sostenuto l’autrice Corneli a chiusura della giornata – in quanto mostra l’uomo oltre la divisa, e mette in luce i valori umani più autentici. Il sacrificio di Emanuele è servito anche ad aumentare la forza delle forze dell’ordine.
Il mio desiderio è che questa performance aiuti a far sentire più vicini gli uomini in divisa, farci arrivare il loro calore, la loro umanità e di conseguenza farci percepire anche un maggiore senso di sicurezza. E’ per questo che ritengo che ‘Le ferite di marzo’ possa essere proposto oltre il 2 marzo e possa essere portato al di fuori dei nostri confini regionali”.
Tra gli ospiti intervenuti ieri anche Luca Poeta, del Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato.
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