
Racconta la storia dell’antico insediamento sulle rive del Tevere; ha una durata di 25 minuti ed è diretto da Ermanno Betti
TERNI, 8 marzo 2025v– E’ stato proiettato stamattina al Firenze Archeofilm, Festival Internazionale del Cinema di Archeologia Arte Ambiente, il docufilm “Lugnano in Teverina: la vita lungo il fiume Tevere 2000 anni fa”, voluto e ideato dall’archeologo Usa David Soren dell’Università dell’Arizona che fu il primo a scavare a Poggio Gramignano nel 1988. Il film, già proiettato al Ram Festival nell’ottobre scorso, racconta la storia dell’antico insediamento sulle rive del Tevere, ha una durata di 25 minuti ed è diretto da Ermanno Betti per la produzione di The Joseph and Mary Cacioppo Foundation, David Soren, Luca Mandolesi–Flyover by AdArte Srl.
Il docufilm è dedicato alla storica villa romana di Poggio Gramignano. Il progetto è stato finanziato dalla fondazione Mary & Joseph Cacioppo ed il soggetto è stato scritto da David Soren. La pellicola combina analisi scientifica e narrazione romanzata, è arricchito da spettacolari ricostruzioni in 3D e mira a raccontare la storia del sito attraverso una fusione di realtà e finzione dove il passato della villa viene vivificato mediante avanzate tecnologie di visualizzazione 3D.
Iniziati nel 1988, ricorda il Sindaco, gli scavi condotti da Soren hanno portato alla luce una serie di scoperte significative, inclusa una vasta villa rustica del I° secolo a.C. e una necropoli di bambini, rivelazioni che hanno posto Poggio Gramignano al centro dell’attenzione archeologica in Umbria. Il docufilm sulla villa di Poggio Gramignano, vede la partecipazione di Roberto Montagnetti, archeologo originario di Lugnano, che ha dedicato la sua carriera allo studio delle rovine di Poggio Gramignano.
Montagnetti offre il suo punto di vista scientifico e partecipa anche come attore, interpretando se stesso nel ruolo di archeologo nel corso delle ricostruzioni drammatizzate. La produzione ha coinvolto attivamente la comunità locale di Lugnano, con molti residenti, soprattutto bambini, che hanno partecipato come comparse. Il docufilm esplora anche le implicazioni delle recenti campagne di scavo che si sono succedute dal 2016 e che hanno portato a nuove scoperte e interpretazioni che verranno dettagliate in pubblicazioni previste per la fine dell’anno. Il docufilm, sottolinea Dimiziani, darà un apporto importante, in termini culturali ma anche turistici, a Poggio Gramignano che rappresenta un sito di grande interesse capace di attrarre curiosi e turisti da tutta Italia.
In questo senso, il documentario offre un ponte tra passato e presente, mostrando come la tecnologia moderna possa illuminare le scoperte del passato e coinvolgere una comunità intera nella valorizzazione e nella celebrazione della propria eredità storica.
Originariamente concepita come una residenza rustica, la villa di Poggio Gramignano si trasformò nel corso dei secoli in un complesso di grande lusso. Le strutture comprendevano ampie aree residenziali, termali e produttive, testimoniando l’importanza economica e sociale di questo sito nel tessuto rurale dell’antica Roma. Le ricerche hanno rivelato non solo la grandezza architettonica del sito, ma anche aspetti della vita quotidiana degli antichi Romani, grazie al ritrovamento di oggetti domestici, decorazioni e mosaici. Link al docufilm https://www.youtube.com/watch?v=0A4N6n8KTqE&t=67s
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