Perugia, la vecchia amministrazione su piazza Chiabolotti aveva coinvolto cittadini, associazioni, esperti e università. ‘Ma l’attuale preferisce un progetto non condiviso, studiato a tavolino’

Perugia, 11 marzo 2025 – «Bocciando il nostro ordine del giorno che chiedeva di non modificare il progetto di riqualificazione di piazza Chiabolotti a Ponte San Giovanni la maggioranza in Consiglio comunale ha letteralmente gettato nel cestino quattro mesi di partecipazione portata avanti dalla precedente amministrazione con associazioni, cittadini, tecnici, architetti ed esperti del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia».

Lo affermano in una nota i consiglieri di opposizione Margherita Scoccia e Paolo Befani di Fratelli d’Italia. «Nel 2022 la precedente amministrazione ha portato avanti decine di incontri con circoli culturali, associazioni di quartiere come Pro Ponte, Ponte Solidale, Legambiente, Fai, Fiab, Ginko Bilboa, Radicali, Italia Nostra, oltre che con professionisti, docenti, ricercatori universitari e con gli stessi operatori del mercato rionale – si legge in una nota -.

La modifica del progetto voluta dall’attuale amministrazione che nei fatti cancella la vocazione polifunzionale di piazza Chiabolotti, riducendola ad un semplice parcheggio e mantenendo solo una piccola area verde, disincentivando quindi ogni forma di pedonalizzazione e di mobilità dolce dell’area, incontra la contrarietà di molti cittadini e associazioni che sono venuti a dirlo pubblicamente in commissione perché convocati da noi.

Indicazioni per nulla recepite. L’attuale amministrazione a parole va molto forte – conclude la nota – continua ad essere tanto sbandierata la partecipazione, fino a farne un cavallo di battaglia, ma il progetto partecipato di Ponte San Giovanni è stato bocciato, venendo preferita una soluzione studiata a tavolino e non condivisa.

Finora la partecipazione non si è mai vista, neppure sulla progettazione della seconda linea del Metrobus, emblema del controsenso di questa amministrazione che, tra le altre cose, prometteva di mettere a posto le strade che invece stanno molto peggio di prima».

 

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