
L’appuntamento è stato organizzato da A.Fa.S., Azienda Speciale Farmacie Comunali di Perugia con il coordinamento della dott.ssa Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta. Numero Verde SOS Disturbi Alimentari 800180969
Perugia, 11 marzo 2025 – “Parliamo. Non disturbi mai” è il titolo dell’incontro dedicato ai Disturbi del Comportamento Alimentare che si è tenuto nella mattina di martedì 11 marzo all’Istituto Tecnico “Alessandro Volta” di Perugia. Ma è anche un invito ai giovani a non lasciarsi sopraffare dalla paura dell’insuccesso, dalla realtà distorta dei social media, nonché a confrontarsi con gli adulti in un dialogo utile e aperto.
L’EVENTO – Un invito che tutti i relatori, istituzioni ed esperti, hanno rivolto ai ragazzi presenti all’incontro, a partire dalla Sindaca Vittoria Ferdinandi, che ha ricordato come proprio i giovani siano stati una delle ragioni per cui ha deciso di candidarsi. “I DCA sono solo il sintomo di una ferita più profonda. – ha detto – Ecco perchè c’è bisogno di una comunità capace di curare e di accogliere attraverso una rete, di cui anche le farmacie comunali sono parte.” La Sindaca e il consigliere comunale Federico De Salvo hanno, quindi ricordato l’apertura da parte dell’amministrazione comunale di uno sportello psicologico a disposizione dei ragazzi dai 14 ai 30 anni in piazza del melo a Perugia, a cui potersi rivolgere gratuitamente.
Anche i rappresentanti di A.Fa.S., il presidente Damiano Marinelli, la Vice presidente Sabrina Morosi e il Direttore Generale Raimondo Cerquiglini hanno tenuto a ribadire il ruolo delle farmacie comunali quali luogo di cura ma anche di prevenzione e di ascolto per i cittadini su tutte le tematiche che riguardano la salute e il benessere.
Dopo i saluti della Dirigente Fabiana Cruciani, e i saluti istituzionali, i ragazzi hanno potuto assistere a una breve performance di danzamovimentoterapia da parte di tre giovani ospiti del centro diurno “Il nido delle rondini” di Todi, accompagnati dalla dott.ssa Raffaella Fasoli. Quindi di sono succeduti diversi interventi da parte dello psicologo Flavio Boschi, che ha parlato della paura dell’insuccesso, la dott.ssa Sara Pottini, che ha approfondito il ruolo dei social nei DCA, Francesca Sorbera, che ha spiegato le relazioni tra emozioni e cibo. Particolarmente sentita la testimonianza di Silvia Rossi che ha parlato di come dai DCA si possa uscire chiedendo aiuto.
“I disturbi alimentari sono patologie gravi, spesso causa di morte per i pazienti. – spiega la dott.ssa Laura Dalla Ragione, tra i principali esperti di DCA in Italia – Tra i giovani sono addirittura la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. E i dati SDO [Scheda di Dimissione Ospedaliera] – aggiunge – riferiscono che nel 2023 l’anoressia e la bulimia hanno fatto 3.370 vittime. I dati di mortalità, peraltro, sono molto disomogenei e ci dicono che si muore di più nelle regioni dove non ci sono strutture specializzate. Se, infatti, – conclude – i DCA sono patologie curabili e guaribili purché individuate per tempo e affrontate con un approccio multidisciplinare, è vero anche, purtroppo, che non in tutto il territorio nazionale ci sono strutture adeguate per affrontarli.”
I DATI – Dall’ultima rilevazione del Ministero della Salute, in Italia ci sono 3,2 milioni di persone che soffrono di DCA, in Umbria sono oltre 15mila, con una incidenze maggiore nella fascia tra i 12 e 25 anni.
L’Umbria ha costruito, dal 2003, una rete di eccellenza radicata nel territorio, che si compone, per la ASL Umbria1, di 4 strutture, due a Todi – Palazzo Francisci e Nido della Rondine, dedicate a trattamento di Anoressia e Bulimia in età evolutiva ed adulta, quindi il Centro DAI di Città della Pieve, dedicato al trattamento dell’Obesità e del Disturbo e infine il Centro DCA ambulatoriale di Umbertide, che accoglie soprattutto bambini e preadolescenti con disturbi selettivi dell’alimentazione. Le due Aziende Ospedaliere Perugia e Terni garantiscono l’assistenza nella fase delicata del ricovero cosiddetto salvavita, infine l’Asl Umbria2 ha servizi territoriali per l’età evolutiva e adulti a Terni e a Foligno.
A seguito del lockdown, si è registrato un aumento del 30%, soprattutto tra i giovanissimi, con un abbassamento progressivo dell’età di insorgenza della malattia.
Il centro di Todi, che gestisce anche il Numero Verde nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dedicato ai DCA 800180969, negli ultimi anni ha registrato un incremento delle richieste di aiuto, che sono raddoppiate nel 2020 e addirittura triplicate nel 2023
Purtroppo, i dati ufficiali, già di per sé allarmanti – è stato spiegato – rappresentano solo la punta dell’iceberg, dal momento che molti, troppi, non chiedono aiuto perchè non conoscono e riconoscono i sintomi o perchè sono bloccati dalla paura e dalla vergogna. Altro fattore da tenere in considerazione è quello relativo al sesso: i DCA non riguardano più solo le donne, ma -oggi- il 20% dei pazienti tra i 12 e i 17 anni è costituito da maschi.
Se, solo qualche anno fa, i disturbi del comportamento alimentare erano considerati una malattia che colpiva le persone di sesso femminile, il lockdown ha fatto emergere una sofferenza maschile rimasta, fino a quel momento, più nascosta. Il motivo di tutto ciò è collegato al diverso rapporto che i ragazzi hanno con il proprio corpo, divenuto anche per loro, teatro del disagio. Non a caso, il numero di accessi alle strutture di cura territoriali e ospedaliere da parte di pazienti di sesso maschile sono aumentati di 4 volte tra il 2020 e il 2021. Tra dieci anni, probabilmente, i DCA non saranno più un disturbo di genere.
ASSISTENZA – Oltre all’importanza di informare e formare docenti, personale scolastico e tutti quei soggetti che, nell’ambito della loro attività hanno a che fare con i ragazzi potenzialmente a rischio, affinché abbiano gli strumenti per fronteggiare consapevolmente i primi sintomi, è fondamentale un’assistenza capillare e professionalizzata, che, invece, in Italia, è piuttosto a macchia di leopardo. Se, infatti, ci sono regioni, come l’Umbria, il Veneto e la Lombardia, in cui le cure e l’assistenza sono garantite, nella maggior parte mancano centri specializzati, con l’obbligo, per le famiglie, di intraprendere viaggi della speranza per poter curare i propri figli.
SOCIAL E DCA – Negli ultimi anni chi lavora nel campo dei disturbi alimentari si è trovato a dover combattere contro un potentissimo fattore di diffusione del disturbo: i social media. Il legame tra l’insorgenza e/o il mantenimento di un disturbo alimentare e il tempo passato sui social media, è stato oggetto di diversi studi, dai quali emerge che l’uso problematico dei social media è associato a una diminuzione dell’autostima e della soddisfazione, a un cambiamento dell’immagine corporea e a un aumento di sintomi depressivi, l’interiorizzazione di ideali di magrezza, il monitoraggio del corpo. Il tempo trascorso sui social media e lo sviluppo di disturbi alimentari appaiono quindi fortemente correlati. Mentre i ragazzi hanno passato il tempo soprattutto a fare videogiochi o guardare video, le ragazze hanno aumentato il tempo sui social media, in primis TikTok e Instagram e in particolare, seguendo fashion influencer e le fitness influencer.
15 MARZO, GIORNATA DEL FIOCCHETTO LILLA – Organizzato da A.Fa.S., Azienda Speciale Farmacie Comunali di Perugia e Istituto Tecnico Tecnologico Statale “A. Volta” di Perugia, con il coordinamento della dott.ssa Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, fondatrice della rete Dca Usl Umbria1, il patrocinio e il supporto organizzativo del Comune di Perugia, l’evento ha voluto essere un’anteprima della Giornata nazionale del fiocchetto lilla contro i DCA che si celebra ogni 15 marzo.
Tra pochi giorni, infatti, ricorre la XIV Giornata del Fiocchetto Lilla, simbolo dell’impegno e della consapevolezza nei confronti delle problematiche legate ai disturbi alimentari.
La giornata è stata fondata 11 anni fa da Stefano Tavilla, presidente dell’Associazione “Mi nutro di vita”, il padre di Giulia, una ragazza morta per problemi legati alla bulimia, mentre era in lista di attesa per entrare in un centro specializzato.
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