
Lo rivela l’assessore Barcaioli che invita il Governo ad intervenire subito
Perugia 13 mar. 2025 – “La tragedia avvenuta nel carcere di Capanne di Perugia è l’ennesima conferma di una situazione fuori controllo, che denunciamo da tempo e che il Governo continua a ignorare”.
Così l’assessore regionale al Welfare, Fabio Barcaioli, interviene dopo la morte del detenuto, esprimendo il proprio cordoglio e condividendo le parole della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti.
E ancora: “Il sovraffollamento ha raggiunto livelli insostenibili, il personale è insufficiente e manca qualsiasi struttura adeguata alla gestione dei detenuti con problemi psichiatrici. Questa non è più una situazione gestibile. Come spiegato anche dal Garante dei detenuti, avvocato Giuseppe Caforio, durante un incontro con la presidente Proietti, le carceri umbre versano in condizioni critiche – continua Barcaioli – Attualmente ospitano circa 1.600 detenuti, a fronte di una capienza massima di 1.200 posti.
Di questi, il 70 per cento proviene da altre regioni. Un’anomalia che grava sulle strutture locali e sul sistema sanitario umbro, già sotto pressione. Inoltre In Italia ci sono circa 64.000 detenuti su 60 milioni di abitanti, ma in Umbria il tasso di detenzione è il doppio della media nazionale. Non a caso anche il carcere di Perugia ha una popolazione superiore di circa il 40 per cento rispetto alle previsioni massime previste”.
Proprio pochi giorni fa, la presidente Proietti ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, segnalando la gravità della situazione e sollecitando un intervento urgente.
Il problema della salute mentale in carcere è dunque un nodo cruciale: “Le nostre carceri ospitano un numero sempre crescente di detenuti con gravi problemi psichiatrici – spiega l’assessore – Non esiste un reparto dedicato, non ci sono strumenti per garantire un trattamento adeguato a chi soffre di patologie mentali, nemmeno per i casi di depressione grave”.
Per affrontare l’emergenza, come già annunciato dalla presidente Proietti, Barcaioli ricorda che verrà convocato un tavolo con i direttori delle carceri umbre e il garante dei detenuti. “L’Umbria non può diventare il capro espiatorio di un problema nazionale. Servono risorse adeguate e strutture idonee. Il Governo deve assumersi le proprie responsabilità e intervenire subito” conclude Barcaioli.
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