
Lo fa nel suo saggio storico “Una capitale per l’Italia”. Sabato 15 marzo nella Sala Grande di Palazzo Della Corgna
Città della Pieve, 14 Marzo 2025 – “La Roma attuale, la città che oggi il visitatore percorre, è stata creata dal fascismo. Non le sue parti prenovecentesche, come è ovvio, non il suo centro cinque-settecentesco, ma per quanto riguarda il rapporto tra l’antico e il moderno e i suoi snodi, per i grandi interventi sull’immane patrimonio archeologico, infine per tutte le sue parti moderne, dalle periferie ai quartieri residenziali.
Non solo: anche la struttura delle attività lavorative della popolazione, i modi della vita quotidiana e di una certa socialità furono plasmati o influenzati dal regime” .
Così scrive Ernesto Galli della Loggia, professore emerito di Storia contemporanea e firma notissima del mondo accademico italiano, nel suo saggio edito da Il Mulino: “Una capitale per l’Italia. Per un racconto della Roma fascista” che presenterà sabato 15 marzo, alle ore 16:30, nella Sala Grande di Palazzo Della Corgna a Città della Pieve.
Dopo i saluti del sindaco, Fausto Risini e dell’assessore alla Cultura, Luca Marchegiani, intervengono l’autore, il prof. Ernesto Galli della Loggia; Paolo Belardi, professore ordinario di Composizione architettonica e urbana dell’Università degli Studi di Perugia e Francesco Scoppola, architetto dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma. Modera l’incontro Gian Paolo Picalarga, architetto e studioso di iconologia e storia dell’urbanistica.
Descrizione del Saggio
Roma fu il luogo dove l’atmosfera novecentesca abbigliata in veste fascista ebbe le sue maggiori manifestazioni pubbliche, dove il regime impregnò di sé opere e sogni, vie e piazze, campi sportivi e studi cinematografici, periferie e istituti culturali, testate giornalistiche e aule universitarie. Rimessa prepotentemente al centro della vita nazionale, la scena urbana della capitale fu per antonomasia la scena del fascismo.
Adesso che il ventennio è una vicenda ideologicamente e politicamente conclusa, anche la Roma del duce può essere finalmente vista non solo come un panorama di crimini archeologici e urbanistici, ma nel suo rapporto con le grandi correnti culturali e artistiche del Novecento e come il luogo di nascita di una nuova società borghese destinata a stabilire una sorta di «egemonia romana» sulla futura Italia democratica.
Ernesto Galli della Loggia, professore emerito di Storia contemporanea, ha pubblicato per il Mulino «Il mondo contemporaneo» (1982), «L’identità italiana» (20102), «Tre giorni nella storia d’Italia» (2010), «Europa perduta?» (con G. Amato, 2014), «Senza la guerra» (con M. Cacciari, L. Caracciolo, E. Rasy, 2016), «Credere, tradire, vivere. Un viaggio negli anni della Repubblica» (2017). Ha diretto la collana «L’identità italiana» (1998-2011). Collabora con il «Corriere della sera»
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