Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI

Vallo di Nera, 14 marzo 2025 Fino a tarda ora la luce cruda delle fotoeletriche dei Vigili del fuoco hanno illuminato il teatro della frana per rimuovere  i detriti. Adesso il paese è libero, la viabilità è stata ripristinata, ma l’area dello smottamento resta transennata. Purtroppo, resta anche la ferita.

“Cercheremo di lavorare per ripristinare quanto prima lo stato dei luoghi. Tutti ci sono stati accanto con professionalità fino a tarda ora – spiega il sindaco Agnese Benedetti – Ringrazio la Presidente della Regione Umbria, la Protezione Civile, l’ufficio regionale per il sisma, la Provincia di Perugia, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, la Valnerina servizi, l’ufficio tecnico comunale, il segretario comunale, i tecnici progettisti, la ditta che ha messo in sicurezza la provinciale.  Purtroppo, il nostro territorio è stato messo a dura prova: prima il terremoto del 2016, poi le gelate, le piogge incessanti… Questa strada, come tante altre, ha bisogno di interventi urgenti.”

Con un’ordinanza comunale, è stato vietato il transito nella zona di Portella, interessando tratti di via di Mezzo, via della Scuola, via Santa Maria e vicolo del Buco. Per motivi precauzionali, sono stati dichiarati inagibili un edificio comunale e due privati, con altrettante famiglie evacuate.

Fortunatamente le pietre che sono cadute non hanno investito persone o auto in sosta nella strada sottostante di accesso al paese.

Un borgo da fiaba, con una cicatrice

Vallo di Nera, uno dei borghi più belli d’Italia, sorge a 473 metri sulla collina, avvolto da un’aura fiabesca. Qui, la voce dei nonni ha tramandato nei secoli storie e aneddoti, un patrimonio orale che oggi vive nel trecentesco Palazzetto di Portella. Proprio lì, dove la frana ha lasciato il segno, si trovano finestrelle e loggette che ancora conservano il cuore medievale del borgo.

Non solo storia, ma anche tradizione: da anni qui si celebra Fior di Cacio, il festival dedicato ai formaggi di montagna, un evento che richiama appassionati e visitatori da tutta Italia.

L’Umbria che frana

Non è solo Vallo di Nera a soffrire. L’Umbria, con il suo territorio collinare e montuoso, è una delle regioni italiane più esposte al rischio idrogeologico. Sono oltre 100 le aree vulnerabili, soprattutto dopo forti piogge.

I numeri parlano chiaro: quasi 175.000 umbri vivono in zone a rischio frane, e di questi, più di 1.200 abitano in aree di pericolosità molto elevata. Foligno è il comune più esposto, con oltre 1.300 ettari a rischio, seguito da Gubbio, Spoleto, Norcia e altri centri.

E la situazione peggiora. In tutta Italia, la superficie a rischio idrogeologico è aumentata del 4% rispetto al 2017 per le frane e del 19% per le alluvioni. Oggi, il 94% dei Comuni italiani è in pericolo e più di 8 milioni di persone vivono in zone ad alta vulnerabilità.

Di chi è la colpa? La morfologia del territorio gioca il suo ruolo, ma a pesare sono anche i cambiamenti climatici e il consumo dissennato del suolo. Dopo mesi di siccità, basta una pioggia intensa per trasformare intere aree in fiumi di fango.

L’urgenza di agire

Il dissesto idrogeologico è un problema nazionale, ma ora Vallo di Nera ha bisogno di risposte immediate. Comune, Regione e Provincia devono intervenire con soluzioni concrete, e devono farlo in fretta. Perché il tempo, di fronte alla natura, non è mai un alleato.

 

(71)

Share Button