L’unico antidoto salvavita sarebbe stata la “penna” di adrenalina termostabile, che purtroppo non aveva con sé in quel momento fatale

Spoleto, 15 marzo 2025 – Una tragedia improvvisa ha colpito la comunità di Spoleto nel primo pomeriggio di venerdì. Luca Federici, agricoltore di 47 anni, ha perso la vita in seguito a uno shock anafilattico provocato dalla puntura di un’ape.

Nonostante il tempestivo intervento del personale sanitario e oltre un’ora di tentativi per rianimarlo, l’uomo è deceduto nel Pronto soccorso.

Federici, residente a Spoleto e titolare di un’azienda agricola, si trovava in campagna per occuparsi delle sue arnie. Indossava sia la tuta protettiva che il casco, ma un’ape è riuscita a infilarsi tra i due indumenti e lo ha punto al collo. Conscio del pericolo, ha subito assunto cortisone e antistaminico, ma questi farmaci, come confermano i medici, non sono efficaci nei casi di shock anafilattico.

L’unico antidoto salvavita sarebbe stata la “penna” di adrenalina termostabile, che purtroppo non aveva con sé in quel momento fatale.

Appena i primi sintomi dello shock si sono manifestati, Federici ha chiesto aiuto alle persone che erano con lui, pregandole di accompagnarlo d’urgenza in ospedale. Durante il tragitto, però, la situazione è precipitata e è stato allertato il 118. All’arrivo al Pronto soccorso, il primario Chiara Busti lo attendeva già con una siringa carica di adrenalina, somministratagli immediatamente all’interno dell’auto.

Purtroppo, però, il 47enne era già in stato di incoscienza. Portato d’urgenza nella Sala rossa, è stato sottoposto a manovre rianimatorie per 70 minuti, con il supporto di un rianimatore e un cardiologo. Dopo i primi 20 minuti, è stato attivato anche l’elisoccorso con l’ipotesi di trasferirlo in un centro specializzato per la procedura di Ecmo, l’ultima speranza di salvezza. Tuttavia, all’arrivo dell’elicottero, i parametri vitali dell’uomo erano ormai incompatibili con il trattamento.

Federici non era nuovo a simili episodi: anni fa aveva già subito uno shock anafilattico a causa di una puntura di insetto. Proprio per questo, aveva seguito un percorso di desensibilizzazione e gli era stata fornita la penna di adrenalina. Ma ieri, nel momento più critico, quel piccolo dispositivo salvavita non era con lui. Una fatalità che ha spezzato una vita e gettato nello sconforto la sua famiglia e l’intera comunità spoletina.

 

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