Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI

Cascia, 15 marzo 2025 – Il cielo non ha tonalità grigie ma presenta qualche elemento uggioso. Si intuisce dalle nuvole che risalgono i pendii dei monti, ora dissolvendosi improvvisamente sulle cime dei crinali, ora giocando a nascondino.

C’è anche qualche alito di vento che ci scompiglia i capelli, mentre la luce si fa improvvisamente ovattata quando lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio e prendiamo le scale mobili che conducono  fino alla parte più alta del nucleo abitativo.

Il piccolo borgo accoglie ogni anno migliaia di pellegrini e visitatori affascinati dalla figura di Santa Rita, la “Santa degli Impossibili“. Oggi non ci sono tanti turisti ma fra qualche mese, quando arriverà Pasqua e poi  maggio con la vivace atmosfera di celebrazioni in onore della Santa, la devozione popolare si manifesterà in tutta la sua grandezza.

Il viaggio che compiamo oggi a Cascia non è solo un percorso geografico, ma un’immersione profonda nella spiritualità e nella bellezza di un territorio ricco di storia e tradizione.

Un cammino tra storia e fede

 

Giungere a Cascia significa attraversare scenari mozzafiato, dove il verde intenso della natura si mescola all’architettura medievale. La Basilica di Santa Rita è il cuore pulsante del borgo: un luogo di preghiera e di riflessione che custodisce le spoglie della Santa, venerate con profonda devozione.

All’interno della Basilica, le navate riccamente affrescate e la pace che avvolge il luogo invitano a una pausa di raccoglimento. La Cappella del Corpo Incorrotto è tra le tappe più emozionanti, dove i fedeli si soffermano in preghiera davanti alla teca che conserva il corpo di Santa Rita.

Le mani giunte, gli sguardi carichi di speranza e le lacrime che solcano i volti raccontano storie di dolore, di fede incrollabile e di grazie ricevute. Molti arrivano con il cuore colmo di richieste, altri con la gratitudine di chi ha visto un desiderio esaudirsi.

Il silenzio, rotto solo dai sussurri delle preghiere e dal tenue luccichio delle candele accese, crea un’atmosfera densa di emozione, dove il sacro incontra il quotidiano in un abbraccio senza tempo.

Il Monastero e i luoghi della Santa

Poco distante dalla Basilica si trova il Monastero di Santa Rita, luogo in cui la Santa visse gran parte della sua vita monastica. Qui si può visitare la sua cella, semplice ed essenziale, dove la leggenda narra che ricevette la spina della Passione di Cristo.

Il monastero, ancora oggi abitato dalle monache agostiniane, è un’oasi di pace che permette di comprendere meglio il messaggio di amore e speranza lasciato dalla Santa. Ritornerò per intervistare la madre badessa che oggi era impegnata e bisognava attendere troppo per incontrarla.

Prima di ripartire vado a visitare il presepe permanente, allestito a fianco della chiesa. I personaggi si muovono, si sentono i suoni e c’è persino l’alternarsi del giorno e della notte!

Non solo fede: un tuffo nella cultura e nella gastronomia

Cascia non è solo un luogo di pellegrinaggio, ma anche una destinazione ricca di tradizioni culinarie e cultura. Dopo aver visitato i luoghi sacri, vale la pena esplorare il borgo, gustando le specialità umbre nei ristoranti locali. Tra le prelibatezze da non perdere ci sono la pasta alla norcina, i formaggi stagionati e il famoso tartufo nero.

Per chi desidera approfondire la storia del territorio, il Museo Civico di Cascia offre un’interessante raccolta di reperti storici e opere d’arte legate alla regione.

Un viaggio che lascia il segno

A maggio la benedizione delle rose

Visitare Cascia e i luoghi di Santa Rita significa immergersi in un’esperienza che va oltre il turismo religioso: è un viaggio che nutre l’anima e regala emozioni profonde. Che si parta per fede, per curiosità o per il desiderio di scoprire un angolo autentico d’Italia, Cascia accoglie tutti con il suo fascino senza tempo.

 

(34)

Share Button