
Terni, 16 marzo 2025 – Non ce l’ha fatta il giovane operaio coinvolto nel drammatico incidente all’Ast di Arvedi. Era ricoverato a Roma e le sue condizioni sono apparse subito molto gravi.
A meno di una settimana dal terribile infortunio, il 26enne Sandersen Mendoza, originario dell’Ecuador, è morto oggi a causa delle gravissime ustioni riportate.
Era rimasto ferito su oltre l’80% del corpo quando una fuoriuscita di scoria incandescente ha incendiato il Klingher, il mezzo per il trasporto di siviere su cui stava lavorando.
La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente i colleghi e i sindacati metalmeccanici, che si preparano a uno sciopero. La produzione si fermerà non appena il ciclo di lavorazione attuale lo permetterà.
Mendoza era stato trasferito d’urgenza al centro grandi ustioni di Roma, dove i medici avevano fatto il possibile per salvarlo. Ma le sue condizioni erano apparse disperate fin da subito. Ora la sua morte potrebbe portare a un aggravamento delle ipotesi di reato nell’inchiesta aperta dalla Procura.
Nel frattempo, i vertici dell’Ast hanno premuto per la ripresa delle attività. L’autorità giudiziaria ha revocato il sequestro dell’area dell’incidente, mantenendo però i sigilli sul mezzo distrutto dalle fiamme—le stesse che hanno spento troppo presto la vita del giovane operaio, raggiunto nei giorni scorsi dai familiari.
Il tragico evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Dopo un primo sciopero di otto ore, i sindacati hanno avviato serrate trattative con Ast e Tapojarvi per ottenere garanzie concrete a tutela dei lavoratori. Ma qualsiasi accordo oggi ha il sapore amaro della sconfitta: un’altra vita è stata spezzata sul posto di lavoro.
Le parole del sindaco
«La morte del giovane operaio che lavorava all’interno dell’Ast è una notizia terribile che colpisce l’intera comunità ternana», ha dichiarato il sindaco Stefano Bandecchi.
«La sera dell’incidente ho espresso di persona la mia vicinanza ai familiari di Sandersen Mendoza, a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la città. Oggi, in questa triste circostanza, ribadisco la nostra solidarietà e il nostro dolore».
Bandecchi ha poi sottolineato la necessità di garantire che i luoghi di lavoro siano spazi di crescita, indipendenza economica e realizzazione personale, «e non certo scenari di morte».
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