
Da venerdì 21 a domenica 23 marzo l’esilarante vaudeville di Georges Feydeau per la regia di Carmelo Rifici
Perugia, 19 marzo 2025 – La Stagione 24/25 del Teatro Morlacchi di Perugia, ad opera del TSU, ospita l’esilarante vaudeville di Georges Feydeau La pulce nell’orecchio, con la regia di Carmelo Rifici e un brillante cast di dodici attori: Giusto Cucchiarini, Alfonso De Vreese, Giulia Heathfield Di Renzi, Ugo Fiore, Tindaro Granata, Christian La Rosa, Marta Malvestiti, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Alberto Pirazzini, Emilia Tiburzi e Carlotta Viscovo.
Una produzione LAC Lugano Arte e Cultura, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, La Fabbrica dell’attore – Teatro Vascello, in scena da venerdì 21 a domenica 23 marzo (venerdì ore 20.45, sabato ore 18 e domenica ore 17).
Pur mantenendo l’impianto originale del testo, rispettandone la vocazione, la messa in scena sottolinea lo spirito giocoso e selvatico della scrittura di Feydeau, ne cerca i piani nascosti, libera i singoli personaggi dal contesto borghese e valorizza i ruoli femminili. Al centro della vicenda vi è una moglie, Raimonda, la quale, allarmata dal comportamento piuttosto freddo e distratto da parte del marito, l’assicuratore Vittorio Emanuele, sospetta che egli abbia un’amante.
Il dubbio – la “pulce nell’orecchio” – le è nato dopo il ritrovamento di un paio di bretelle, simili a quelle indossate abitualmente dal consorte, presso l’Hotel Feydeau, un albergo assai equivoco nei pressi di Parigi. Per mettere alla prova la presunta infedeltà del marito, gli spedisce tramite un’amica, Luciana, un’appassionata e anonima lettera d’amore, cosparsa di profumo, in cui dà appuntamento all’uomo in quello stesso albergo, dove Raimonda si recherà per vedere se il coniuge cadrà nella trappola.
Vittorio Emanuele, credendo però che il destinatario effettivo della lettera sia il suo migliore amico, Tornello, la consegna a quest’ultimo. Da qui si creerà una serie di fraintendimenti che indurrà tutti i personaggi a incontrarsi all’Hotel Feydeau, dove, tra situazioni bizzarre, pareti girevoli, vecchietti che fungono da alibi, inaspettati sosia, sudamericani gelosi e travestimenti vari, cercheranno disperatamente di salvare le apparenze e di uscirne indenni. Negli anni, il lavoro di indagine registica di Rifici si è focalizzato sul tema del linguaggio e sulle sue ambiguità. Con La pulce nell’orecchio siamo di fronte a una farsa sul linguaggio, o meglio a una farsa di linguaggi.
I rapporti umani tracciati da Feydeau sono costruiti sulla sagacia delle parole ma, a differenza delle grandi commedie di Shakespeare, il commediografo francese impone allo spettacolo una macchina comica perfetta: un orologio di rara precisione che porta i suoi personaggi e il loro modo di parlare oltre il ‘gioco’ linguistico fine a se stesso, di puro intrattenimento ed evasione, con lo scopo di estrapolarne il massimo potenziale teatrale e la massima ridicolaggine umana.
Dalle note di regia: “Questa commedia sofisticata è molto divertente. I personaggi vivono esperienze irreali che solo nei sogni possono avvenire; per far sì che ciò accada, Feydeau sposta l’azione dalla casa borghese, in cui si apre la vicenda, a un albergo a ore, dove ci si incontra furtivamente per poi tornare nella serenità del proprio focolare.
Hotel Feydeau è un albergo che non assomiglia a quello che si è soliti immaginare come “albergo del libero scambio”, bensì a un luogo misterioso e fuori misura, come sottolinea la battuta pronunciata dalla cameriera Maria Antonietta: “Questo non è un albergo, è un manicomio”.
Eppure il manicomio, il caos che si scatena nell’albergo è solo apparentemente mentale, in realtà è un caos linguistico. Negli anni, il mio lavoro si è focalizzato in modo sempre più ossessivo sul tema del linguaggio e sulle sue ambiguità. La pulce nell’orecchio affronta il rapporto tra lingua, potere e relazioni umane, tematiche con cui mi sono già confrontato più volte grazie al teatro classico e al dramma borghese, ma lo fa leggendole attraverso la lente d’ingrandimento del grottesco. Il linguaggio di Feydeau è prepotente, tendente alla caricatura.”
BIGLIETTI e INFO
È possibile prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20. La prevendita dei biglietti a Perugia viene effettuata presso il Botteghino del Teatro Morlacchi, T. 075 5722555, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30, il sabato dalle 17 alle 20.
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