Un presidio essenziale per l’Alta Valnerina torna a servizio della comunità grazie all’impegno del Gruppo Bartoli

MONTELEONE DI SPOLETO 24 marzo 2025 – Una buona notizia per tutti i cittadini dell’Alta Valnerina: dopo un lungo periodo di incertezza e alcuni mesi di chiusura, tornerà a breve operativa la farmacia comunale di Monteleone di Spoleto, presidio sanitario fondamentale per la Valle del Corno, in uno dei borghi più alti dell’Umbria, a quasi 1.000 metri di altitudine.

L’Amministrazione Comunale è lieta dell’impegno del Gruppo Bartoli a prendersi cura di questo servizio essenziale, la farmacia riaprirà presto le sue porte ai cittadini. Un passo decisivo per la comunità, che conta 580 abitanti e che in questi mesi ha rischiato di perdere un tassello fondamentale per la sua tenuta sociale.

Il nuovo servizio garantirà non solo la dispensazione dei farmaci ad uso umano e veterinario ma anche la vendita di parafarmici e servizi a prezzi accessibili e si evolverà in un vero e proprio presidio di prossimità, capace di rispondere ai bisogni di salute quotidiani dei cittadini. In particolare, la farmacia opererà in sinergia con quella del Comune di Scheggino, anch’essa gestita dal Gruppo Bartoli, ampliando l’offerta dei servizi sanitari disponibili.

“È una sfida impegnativa che segna un momento importante per frenare l’esodo e lo spopolamento della nostra montagna grazie al mantenimento dei servizi essenziali, – dichiara il Sindaco di Monteleone di Spoleto Marisa Angelini. Crediamo fermamente che il servizio sia alla base della tutela delle aree interne, la riapertura della farmacia ha un valore sociale molto alto. Anche grazie a un’evoluzione del ruolo della farmacia che, attraverso la cosiddetta Farmacia dei servizi, garantirà assistenza alla popolazione, offrendo accessibilità a servizi di CUP, telemedicina e prestazioni infermieristiche. Non possiamo che essere contenti per questa prossima apertura.

Da parte sua, il presidente del Gruppo Bartoli, Massimo Carcani Bartoli, ha sottolineato: “Siamo consapevoli della complessità di questa iniziativa, ma crediamo fortemente nel valore sociale del progetto. Il nostro Gruppo ha scelto di investire nella Valnerina e adesso nella Valle del Corno, per costruire un modello di buona pratica. Questa riapertura testimonia quanto la collaborazione tra istituzioni e operatori privati possa tradursi in risposte concrete per le comunità, contribuendo attivamente alla tenuta sociale delle zone montane e contrastando il fenomeno dello spopolamento delle aree interne”.

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