
Spoleto, 27 marzo 2025 – Rinchiuso da ieri nel carcere di Spoleto con l’accusa di omicidio volontario, Nicola Gianluca Romita, 48 anni, ha confessato di aver ucciso la moglie, Laura Papadia, 37 anni, al culmine di una lite.
Il loro matrimonio era in crisi, e l’ennesima discussione sarebbe scoppiata per un desiderio inconciliabile: lei voleva un figlio, lui no.
Romita, responsabile vendite di un’azienda vinicola locale, ha raccontato agli inquirenti di aver strangolato Laura nella loro abitazione di via Porta Fuga. Il medico legale Eleonora Mezzetti, giunta sul posto con la Squadra Mobile di Perugia, ha confermato che la donna è morta per soffocamento, probabilmente dopo una colluttazione. Tuttavia, il dettaglio esatto dell’omicidio resta da chiarire: in casa non è stato trovato alcun oggetto chiaramente compatibile con il delitto, come una corda.
L’omicidio si sarebbe consumato tra le 5 e le 7 del mattino. Qualche ora dopo, Romita è stato fermato sul Ponte delle Torri mentre minacciava di gettarsi nel vuoto, gridando di aver ucciso la moglie. Il lungo interrogatorio condotto dal procuratore capo Claudio Cicchella e dal sostituto Alessandro Tana ha portato alla sua confessione.
Un matrimonio in crisi e un desiderio negato
Laura Papadia, originaria di Palermo, si era trasferita a Spoleto all’inizio del 2023 per assumere il ruolo di vicedirettrice in un supermercato della grande distribuzione. Una professionista seria e dedita al lavoro, che però, a quanto pare, non aveva mai manifestato a nessuno preoccupazioni per il comportamento del marito. Tuttavia, diverse testimonianze confermano il suo desiderio di maternità, un desiderio che Romita, già padre da precedenti relazioni, non condivideva.
Romita, nato a Milano, aveva lavorato in diverse regioni prima di stabilirsi a Spoleto, anche se la sua permanenza in città risultava incerta, probabilmente a causa di impegni familiari con i figli avuti in passato. La scorsa settimana aveva chiesto 30 giorni di ferie, accennando a problemi personali e a notti insonni da tre mesi, ma all’ultimo momento aveva cambiato idea, decidendo di non assentarsi più dal lavoro.
Indagini in corso
Oggi il medico legale Mezzetti eseguirà ulteriori esami sul corpo di Laura per verificare la presenza di segni di violenza pregressa. Nel frattempo, gli investigatori, coordinati dal capo della Squadra Mobile Maria Assunta Ghizzoni, stanno analizzando il materiale sequestrato in casa per ricostruire con precisione la dinamica del delitto.
Un matrimonio segnato da tensioni, un desiderio negato e un epilogo tragico: la città di Spoleto è sotto shock per una vicenda che lascia dietro di sé domande senza risposta.
Stefania Proietti: “Tragedia inaccettabile, investire su prevenzione ed educazione”
“La notizia dell’ennesimo femminicidio, il secondo dall’inizio dell’anno in Umbria, ci lascia sgomenti e addolorati. Una tragedia inaccettabile che impone una riflessione profonda e un impegno ancora più forte per contrastare la violenza sulle donne”. Così la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, interviene sul drammatico omicidio di Laura Papadia, avvenuto oggi a Spoleto.
“Non possiamo più permettere che accadano simili atrocità – sottolinea Proietti. La prevenzione passa attraverso l’educazione e la formazione, strumenti fondamentali per costruire una cultura del rispetto e della parità. Rafforzare la rete di protezione e sostegno è essenziale affinché nessuna donna resti sola di fronte alla violenza”.
“La mia azione di governo – conclude la Presidente – è focalizzata sul rafforzamento dei sistemi di protezione per le donne per garantire interventi rapidi già ai primi segnali di violenza nelle relazioni a rischio. Allo stesso tempo, è essenziale sviluppare percorsi dedicati al recupero di chi esercita violenza, affinché si possano contrastare le radici di questo fenomeno con strumenti adeguati e mirati”.
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