
Scritto e diretto da Marco Baliani è un Arlecchino mai visto che riunisce stilemi diversi, cabaret, avanspettacolo, commedia, dramma. Martedì 1 aprile al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto; il 2 aprile al Politeama Clarici di Foligno e da giovedì 3 a domenica 6 aprile L Teatro Morlacchi di Perugia
Perugia, 28 marzo 2025 – Le Stagioni 24/25 di Spoleto, Foligno e Perugia ospitano Arlecchino? scritto e diretto da Marco Baliani, regista e drammaturgo tra i più originali del panorama teatrale italiano, che “disegna” in chiave contemporanea la maschera più celebre della Commedia dell’Arte per l’istrionico attore Andrea Pennacchi, noto al grande pubblico televisivo per il personaggio di Pojana.
Lo spettacolo chiude le Stagioni del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto martedì 1 aprile alle 20.45, e quella di Foligno mercoledì 2 aprile alle 21 al Politeama Clarici; sarà poi al Teatro Morlacchi di Perugia da giovedì 3 a domenica 6 aprile (giovedì alle 19.30, venerdì alle 20.45, sabato alle 18 e domenica alle 17). In scena insieme a Pennacchi gli attori Marco Artusi, Maria Celeste Carobene, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzuccato, Anna Tringali; musiche di Giorgio Gobbo arrangiate ed eseguite dal vivo dal duo “i sordi”, scene e costumi di Carlo Sala.
“In ogni epoca bisogna lottare per strappare la tradizione al conformismo che cerca di sopraffarla” (Walter Benjamin). È proprio quello lo spettacolo cerca di compiere: prendere un’icona internazionale della tradizione della commedia dell’arte, la maschera di Arlecchino, e Andrea Pennacchi la indosserà portandola dentro alla contemporaneità. Dal dissidio tra Arlecchino e il nostro mondo scaturiranno esilaranti situazioni ma, anche, dissacranti visioni e imperdibili scontri. E Arlecchino attraverserà, con la sua goffaggine e la sua furbizia, quei territori dello spirito umano che in ogni epoca mostrano le loro eterne contraddizioni.
Dalle note di regia di Baliani: “L’Arlecchino che Andrea Pennacchi porta in scena farà forse sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte. Lui cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo, ma non ne azzecca una, é goffo, sovrappeso, del tutto improbabile, ma è in buona compagnia: gli altri attori, che, come lui, sono stati assoldati, con misere paghe, dall’imprenditore Pantalone, sono, al pari di Arlecchino, debordanti, fuori orario, catastroficamente inadeguati.
Eppure tutti questi sbandamenti, queste uscite di scena e fughe dal copione, che sono anche uscite nella contemporaneità dell’oggi, queste cadute di stile e cadute al suolo di corpi sciamannati, tutto questo turbinio di azioni e gesti, stanno proprio rifacendo il miracolo della grande commedia goldoniana, in una forma non prevista, una commedia dirompente, straniante, che ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita. Ed ecco allora che la storia, nonostante tutto, anzi proprio grazie a questo tutto invadente, si dipana nella sua narrazione e ne esce un Arlecchino mai visto che riunisce stilemi diversi, frammenti di cabaret, burlesque, avanspettacolo, commedia, dramma, un gran calderone ultrapostmoderno che inanella via via pezzi di memoria della storia del teatro. Per riuscire a creare un simile guazzabuglio di intenzioni, per riuscire a renderlo eccezionalmente vivo, occorrevano attori capaci di seguirmi in un simile delirio.
Ed eccoli qui, una compagnia di compagni e complici capaci di interpretare contemporaneamente più ruoli, di passare dalle proteste borbottanti degli attori sottopagati, alle vorticose azioni dei personaggi della commedia che pur devono rappresentare. In questo incessante salto mortale di identità è il loro talento a tenere insieme ciò che di continuo sembra sfuggire alla presa. Appartengono di diritto alla grande tradizione del teatro veneto, grande perché sempre capace di rischiare per rinnovarsi, come accade su queste tavole sceniche imbandite di follia arlecchinesca.”
APPUNTAMENTI e PROGETTI DEDICATI AL PUBBLICO A PERUGIA
“INCONTRA I PROTAGONISTI”. Venerdì 4 aprile, alle 17.30 al Teatro Morlacchi, il pubblico incontrerà la Compagnia. A seguire, al Caffè del Teatro degustazione di vini.
“MENTRE I GRANDI SONO A TEATRO”. Sabato 5 aprile alle 18, al Centro Studi Sergio Ragni, l’appuntamento con il progetto curato da Cooperativa DENSA che prevede laboratori creativi e suggestivi per bambini e bambine come offerta aggiuntiva rivolta a genitori interessati a seguire la Stagione. Info e prenotazioni: promozione@teatrostabile.umbria.it.
“INCONTRI SU CARTA”. Sabato 5 aprile alle 11.30, presso T-Trane Record Store, in collaborazione con libreria Mannaggia – Libri da un altro mondo, presentazione del libro di Andrea Pennacchi “Se la rosa non avesse il suo nome (ed. Marsilio), in dialogo con lo scrittore Enrico Terrinoni.
“TEATRO NO LIMITS”. Domenica 6 aprile, la replica sarà audiodescritta grazie al progetto realizzato dal Centro Diego Fabbri che consente anche alle persone non vedenti e ipovedenti di seguire la messa in scena.
BIGLIETTI e INFO
È possibile prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.
Acquisto online: www.teatrostabile.umbria.it
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