Alla Fiera di Verona  focus e approfondimenti alla presenza dell’assessore all’agricoltura e turismo Simona Meloni. Presentato il progetto-pubblicazione ‘Radici: l’eco delle origini’: “L’Umbria in un sorso, quando il vino racconta una civiltà”   

Verona, 6 aprile 2025 – Con l’inaugurazione del grande e accogliente Padiglione Umbria (area espositiva, area eventi, area Umbria Wine Academy) domenica 6 aprile, alla presenza delle istituzioni regionali, si è aperto anche il ricco calendario di appuntamenti che caratterizzano la presenza dell’Umbria del vino al Vinitaly 2025.

Un taglio del nastro all’insegna di quelle “Radici” che hanno iniziato a legare tutti gli eventi umbri, alla Fiera di Verona fino al 9 aprile, per un programma interdisciplinare (degustazioni, talk, approfondimenti) proposto come di consueto, a partire dal 2009, da Umbria Top Wines, la società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali.

Il Vinitaly umbro si veste così di fasti antichi ed echi di altri tempi ma proiettati nel contemporaneo, come è stato sottolineato dai vari interventi di apertura.

“Siamo qua per celebrare il vino che per noi è una delle ‘Radici’ dell’Umbria – ha affermato Simona Meloni, assessore regionale alle Politiche agricole e agroalimentari, turismo e PNRR – ma anche un connubio tra passato e presente e soprattutto futuro.

Vino ma non solo, perché dobbiamo legarlo al cibo e tenere insieme l’agricoltura con il turismo. Vediamo il vino non solo come qualcosa da consumare ma anche come prodotto legato allo sviluppo del territorio per il suo valore sociale ed economico. Abbiamo raggiunto una grande qualità con il vino umbro, molto migliorato negli ultimi anni, e quindi come Regione abbiamo l’intenzione di continuare ad investire sempre più sul settore restando al fianco delle nostre imprese.

Molto lavoro è stato fatto e molto altro c’è da fare ancora, per un settore che non può fare un passo indietro ma anzi tre in avanti soprattutto oggi davanti a questioni che preoccupano come quelle dei dazi USA. Quello che non dobbiamo fare, prendendo spunto da quanto sta facendo il premier spagnolo, è rispondere con altri dazi ma trovare un nuovo punto di equilibrio e facendo fronte comune come Europa”.

Per Massimo Sepiacci, presidente di Umbria Top, “la presenza di tutte queste cantine non era scontata quest’anno con tutte le problematiche legate al mondo del vino, dalle campagne denigratorie ai dazi”. “Addirittura per la prima volta – ha proseguito Sepiacci – non abbiamo potuto accogliere tutti i produttori che hanno fatto richiesta, sinonimo questo di un settore che ha uno spirito positivo e l’animo per riprendersi”.

Il claim “Radici”, anche per europarlamentare Camilla Laureti, tra l’altro membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, “è una scelta azzeccata perché non poteva esserci un nome più bello da dare perché ci riguarda tantissimo se pensiamo al vino ma anche all’olio”. “Abbiamo davanti un momento di grosse sfide – ha aggiunto – dove dobbiamo capire bene quali saranno le conseguenze e come europei dobbiamo essere uniti per rispondere guardando anche verso altri mercati”.

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