Esposto il più antico manoscritto del Cantico delle Creature di San Francesco, a 800 anni dalla sua stesura, insieme a 93 opere rare del Fondo antico della Biblioteca Comunale 

 

ASSISI, 12 apr. 2025 – Ad ottocento anni dalla composizione del Cantico di Frate Sole o Cantico delle Creature di San Francesco di Assisi, nel Salone Papale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi – riaperto per l’occasione al pubblico – viene esposta da venerdì 11 aprile a domenica 12 ottobre 2025 la mostra Laudato sie: Natura e Scienza.

L’eredità culturale di frate Francesco, organizzata dalla St. Francis Day Foudation con il Sacro Convento di San Francesco in Assisi, l’Italian Academy Foundation e l’Associazione AntiquaE e con il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Assisi e del Comitato Nazionale per le celebrazioni dell’VIII centenario della morte di san Francesco d’Assisi.

Prendendo le mosse dal più antico manoscritto del Cantico di frate Sole o Cantico delle creature – tra i primi testi poetici in volgare italiano giunti a noi – la Mostra propone al visitatore un itinerario, accompagnato da una continua narrazione multimediale, attraverso 93 opere rare del Fondo antico della Biblioteca comunale di Assisi conservate presso la Biblioteca del Sacro Convento.

“Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco” è un inedito sguardo sul mondo culturale e scientifico francescano che, grazie ai rari e preziosi manoscritti medievali e agli antichi testi a stampa esposti, permette al visitatore di compiere un viaggio che lo porta a varcare la soglia del Medioevo fino all’età moderna. Una mostra che consente l’accesso al sapere dei francescani, elaborato in forza del loro ingegno e tratto dalle letture, dalle annotazioni e dallo studio e affidato alla loro custodia, per secoli, nella ricca biblioteca, in un reciproco scambio tra riflessione teologica e sapere scientifico.

«Questa prestigiosa mostra rappresenta un’opportunità di riflessione profonda intorno alle meraviglie del Creato, da sempre oggetto di contemplazione e studio. Il percorso espositivo ci guida alla scoperta di uno straordinario patrimonio custodito nei secoli e ci permette di respirare le intuizioni e la bellezza che hanno accompagnato il misticismo più intenso. In questo itinerario, merita ricordarlo trova uno spazio di rilievo la più antica versione in volgare del Cantico delle Creature, del quale quest’anno si celebra l’ottavo centenario della composizione, avvenuta com’è noto proprio ad Assisi, in lode del “nostro Creatore e datore di ogni bene”. Per la Regione Umbria è un onore aver patrocinato questa iniziativa di grandissimo valore culturale, religioso e scientifico». Ha messo in evidenza Tommaso Bori, vice presidente della Regione Umbria.

Lo straordinario patrimonio librario esposto permette, grazie alle nove sezioni che suddividono la mostra, di cogliere aspetti inediti della cultura dell’Ordine, come l’ampiezza della riflessione filosofica e teologica, la particolare attenzione all’universo e l’apertura al mondo.

Un percorso ben espresso dalla metafora dell’albero la cui rappresentazione si può individuare nella terza sala I francescani e il sapere enciclopedico nell’opera di Isidoro di Siviglia Etymologiarum opus, Venezia 1483 – le cui profonde radici affondano nelle parole del Cantico di Frate Sole, per risalire il tronco della riflessione francescana, fino ai rami e alle foglie di un rigoglioso albero della conoscenza.

Lungo il percorso espositivo, cadenzato dalle diverse sezioni, si entra in contatto con la profonda dimensione filosofica e spirituale che da sempre guida l’Ordine francescano e, allo stesso tempo, si può intendere l’impegno intellettuale espressosi nell’ambito della riflessione scientifica, come attestato dai numerosi trattati tramandati nei preziosi manoscritti esposti. Il visitatore può, quindi, soffermarsi, seppur brevemente, sulla sintesi filosofico-teologica dei primi pensatori francescani, filosofi e teologi, sul tema della natura, fino a focalizzare l’attenzione sulla maniera nelle quali le singole scienze hanno, nei secoli, portato ad osservare il mondo e su come gli stessi studiosi dell’Ordine abbiano favorito questo sguardo.

«Una mostra di testi scritti – ha dichiarato fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento – potrebbe correre il rischio di essere apprezzata solo dagli addetti ai lavori. Ma non è così: l’apparato multimediale che la accompagna, gli schermi e le camere immersive con le animazioni delle immagini, oltre che l’allestimento sobrio ed elegante, assieme alla collocazione nel bellissimo Salone Papale del Sacro Convento, rendono questa esposizione veramente gradevole e fruibile da parte di ogni pubblico, che ne troverà sicuro giovamento.

Sono grato a quanti hanno voluto, sostenuto e collaborato per la realizzazione di questa meravigliosa esposizione. Ne ho seguito da vicino la preparazione, non sempre semplice, anzi in alcuni momenti davvero complessa, e ho ammirato la tenacia, la competenza e il lavoro instancabile di chi ha accettato di affrontare inevitabili difficoltà di vario ordine. Preziosissimo è anche il catalogo, con testi di approfondimento che rivelano le grandi competenze dei curatori e degli estensori, corredato da un ampio apparato iconografico.

Perciò rivolgo un grazie di cuore, davvero sentito, a tutti e a ciascuno di coloro che hanno lavorato per questa mostra e invito tutti ad ammirarla».

La mostra ricorre al linguaggio multimediale e, in particolare, presenta due sale immersive: una all’inizio del percorso espositivo Laudato sie: lo stupore riconoscente di fronte al Creato dedicata al Cantico di Frate Sole, che permette di entrare in contatto con l’innovazione della visione del mondo e il sentimento religioso universale del Santo di  Assisi, e l’altra Cum tucte le tue creature, posta al termine della visita, dove le immagini delle piante, animali e uomini e i significati a loro attribuiti, consentono di riconnettersi a una visione “integrale” del mondo che ci circonda.

La sala L’ispirazione delle origini: Bibbia, teologia e filosofia mostra come i francescani si siano dedicati con passione allo studio della Bibbia e delle opere filosofiche antiche e di come abbiano sviluppato una visione complessiva del significato della natura e del ruolo dell’uomo nell’universo, contribuendo alla speculazione filosofica e alla scienza del loro tempo. Nella sezione I francescani e il sapere enciclopedico si può comprendere quale sia stato il desiderio che ha mosso alcuni eruditi dell’Ordine a cercare un modello universale del sapere, una sorta di catalogazione generale della realtà. Qui si può ammirare la Biblioteca Universale sacro-profana, Venezia 1701, del frate minore conventuale Vincenzo Coronelli che, seppur incompleta, si può considerare la prima grande enciclopedia in lingua italiana.

Dalla quarta sezione, Sora luna e le stelle: l’astronomia, in poi, lo sguardo si va restringendo, focalizzandosi sulle singole scienze, astronomia, matematica, fisica, chimica, medicina. In particolare, il visitatore può ammirare il Tractatus de Sphaera, attribuito al francescano inglese John Peckham, che raccoglie e mette insieme, magistralmente, teorie dell’astronomia e della cosmologia greca, araba e latina.

Nella sala Del numero e della visione: matematica e ottica si comprende il valore che i francescani, ben prima dell’affermarsi della visione scientifica del mondo, attribuirono alla matematica e alla scienza della luce, studiata, questa ultima, sia dal punto di vista fisico-matematico sia fisiologico.  Nel mondo tutto è in movimento: la fisica sono esposti i più antichi manoscritti che testimoniano l’influenza delle teorie aristoteliche sui maestri delle università medievali, tra i quali molti dotti francescani.

Il sapere alchemico è protagonista della settima sala Gli elementi, i minerali, i metalli e la loro trasformazione: l’alchimia, un tempo praticata e conosciuta ed oggi totalmente scomparsa, anche se alcune sue forme e ragionamenti hanno contribuito al pensiero scientifico moderno. Nonostante i non pochi divieti ecclesiastici, molti illustri componenti dell’Ordine ne subirono il fascino.

Infine, nella sezione La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia emerge l’interesse dei francescani ebbero anche per la medicina e per tutto ciò che vi era connesso, integrando l’esperienza diretta con lo studio dei testi e delle teorie da essi riportati.

«È un onore per la nostra città – sottolinea Valter Stoppini, sindaco f.f. di Assisi – ospitare questa mostra, che celebra l’ottavo centenario del Cantico delle Creature, valorizzando e rendendo accessibile a tutti parte del ricco patrimonio culturale custodito nella Biblioteca del Sacro Convento. Un’esposizione che svela un San Francesco inedito, fra scienza e spiritualità, raccontando evoluzione e attualità del suo messaggio, legato anche alla necessità di prenderci cura dell’ambiente in cui abitiamo, vivendo in armonia con il Creato. Un impegno che tutti siamo chiamati ad assumere per guardare al futuro con maggiore speranza».

La Mostra consente di comprendere come nei secoli vi sia sempre stata nell’Ordine francescano una “curiosità” intessuta di senso religioso e meraviglia in linea con l’intuizione poetico-mistica del Cantico di frate Sole, accompagnata però dal rigore critico, dall’attenzione per il dato concreto e dall’assunzione di metodologie coerenti, di volta in volta, con gli sviluppi della scienza del proprio tempo. Soprattutto, il Cantico della Creature può essere inteso come vero e proprio “manifesto” di un approccio empatico e fraterno nei confronti della Natura, tale che, ancor oggi, può trovare consonanza con le aspirazioni di moltissimi uomini e donne al di là della distanza cronologica e culturale con il Santo di Assisi che lo compose. Non è un caso che abbia in qualche modo ispirato l’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, pubblicato 10 anni fa.

Il Comitato scientifico è composto dal professor fra Luciano Bertazzo OFMConv (Ordine dei frati minori conventuali), della Facoltà Teologica del Triveneto, direttore del Centro Studi Antoniani di Padova; dal professor fra Carlo Bottero OFMConv, dell’Istituto Teologico di Assisi, direttore della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi; dal professor Stefano Brufani, dell’Università degli Studi di Perugia, presidente della Società Internazionale di Studi Francescani di Assisi; dal professor Paolo Capitanucci, dell’Istituto Teologico di Assisi; dal commendatore Stefano Acunto – Berardini, Presidente della Italian Academy Foundation, Inc. e noto sostenitore della cultura.

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