Nessuna comunicazione a lavoratrici e lavoratori sulla nuova ditta appaltatrice che dovrà prendere servizio il 18 marzo

Perugia, 12 marzo 2024 – “A pochi giorni dalla scadenza dell’affidamento diretto a CoopCulture dell’appalto per la gestione dei servizi per il pubblico e delle attività di valorizzazione del circuito museale comunale di Perugia (Cappella di San Severo, Museo Civico di Palazzo della Penna, Complesso Templare di San Bevignate, Ex Fatebenefratelli), ancora non è stata data alcuna comunicazione alle lavoratrici e ai lavoratori sulla nuova ditta appaltatrice, vincitrice della gara, che dovrà prendere servizio dal 18 marzo, e non sono quindi state ancora possibili le procedure e l’interlocuzione necessaria per la completa tutela del personale coinvolto”.

È quanto scrive in una nota la Filcams Cgil di Perugia, che si dice “fortemente preoccupata” per questa situazione di incertezza.

“La preoccupazione – spiega il sindacato – si accentua per la corretta applicazione della clausola sociale, che tutela tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti. Parliamo di 20 professionisti, alcuni dei quali, dopo la rinuncia di Munus Srl, ora in liquidazione giudiziale, e con più di due mensilità arretrate, oltre a tfr e spettanze non pagate, si sono ritrovati senza lavoro, a seguito dell’affidamento d’urgenza a CoopCulture”.

In particolare, la Filcams Cgil si riferisce ai contratti intermittenti e agli addetti alla caffetteria di Palazzo della Penna. “Vogliamo infatti ricordare – scrive ancora il sindacato – che l’affidamento d’urgenza impiega attualmente 10 addetti, a fronte dei 20 in servizio fino a giugno 2023”.

“Auspichiamo – conclude la Filcams Cgil – un celere confronto con i soggetti deputati per espletare le necessarie procedure che garantiscano sicurezza, tutele e dignità contrattuale alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno diritto a essere ripresi in servizio, e per dare il giusto riconoscimento e valore ai servizi culturali, troppo spesso schiacciati da bassi investimenti e visioni di breve periodo, ma che dovrebbero essere invece motori del turismo di una città, una provincia e una regione intera”.

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