Perugia, 29 marzo 2024 – Il governo ha dimostrato incertezza nell’applicazione del Superbonus, oscillando tra restrizioni e successivi allentamenti. Appena dopo l’introduzione della “tagliola salva conti” durante il Consiglio dei Ministri, non sono trascorse nemmeno 48 ore prima che Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti riconoscessero la precipitosa chiusura dei rubinetti.
La decisione di interrompere gli sconti in fattura e la cessione del credito, come previsto dal decreto Superbonus, non sarà valida per gli immobili danneggiati dai terremoti dell’Abruzzo, del Lazio, delle Marche e dell’Umbria del 6 aprile 2009 e successivi al 24 agosto 2016.
Nell’ultima bozza del decreto, la deroga si applica entro un limite di 400 milioni di euro per l’anno 2024, di cui 70 milioni destinati agli eventi sismici del 6 aprile 2009. Il testo precisa che il Commissario straordinario per la ricostruzione è responsabile di garantire il rispetto del limite di spesa, verificandone il raggiungimento e facendo uso dei dati disponibili sul Portale nazionale delle classificazioni sismiche gestito dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Con l’allarme rientrato, i comuni colpiti dal cosiddetto “cratere sismico” hanno espresso il loro disappunto prima dell’intervento del MEF, definendo la situazione un “colpo mortale” alla ricostruzione e un freno alla ripresa di quei territori devastati dai terremoti.
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