Foligno, 1 maggio 2024 – In questa bagnata giornata del Primo Maggio, l’eco delle parole di Angelo Manzotti (segretario umbro della Cisl) risuona come un inno alla speranza e alla trasformazione. Egli invoca un’Europa che non si arrocchi nella restrizione, ma che abbracci la coesione e l’espansione economica, rilanciando il cuore pulsante dei suoi mercati e delle sue industrie.
A Foligno, teatro della manifestazione regionale per la festa dei lavoratori, i leader sindacali non si sono limitati a pronunciare discorsi, ma a dipingere un quadro vibrante di un’Europa che abbraccia la pace, il lavoro e la giustizia sociale come pilastri fondamentali della sua essenza.
Dopo i saluti del presidente del consiglio comunale di Foligno, Lorenzo Schiarea, è intervenuta la segretaria della Cgil Umbria, Maria Rita Paggio, puntando l’attenzione sull’importanza della pace per lo sviluppo economico e occupazionale.
“Pace, lavoro e giustizia sociale sono le fondamenta su cui l’Europa si è ricostruita dopo la seconda guerra mondiale e sono anche i valori fondanti della nostra Carta Costituzionale”, ha detto in apertura del suo intervento la segretaria Cgil Paggio: “E’ inaccettabile l’idea di usare le guerre come mezzo di regolazione degli interessi, prima di tutto economici per questo la prima richiesta, che è anche dell’ONU, è l’immediato cessate il fuoco”.
Maria Rita Paggio (segretaria della Cgil Umbria), con la sua voce decisa, ha chiamato alla cessazione dei conflitti in Ucraina e a Gaza, rivendicando un mondo dove le controversie internazionali non siano risolte col sangue, ma con la compassione e l’incontro tra le nazioni.
Nel fervore del discorso sindacale, emerge l’urgenza di una società che si rinnovi, che affronti con coraggio e solidarietà le grandi sfide del nostro tempo, come il cambiamento climatico e le migrazioni. La giustizia nel lavoro diventa un faro luminoso nel buio delle disparità, mentre Maurizio Molinari (segretario della Uil Umbria ) ha sottolineato con amarezza la tragedia dei mille morti all’anno sul lavoro, un flagello che continua a mietere vittime inaccettabili.
In questo scenario di mobilitazione e speranza, le parole dei sindacalisti non sono solo richiami all’azione, ma promesse di un futuro migliore, dove il lavoro dignitoso, la pace e la solidarietà sono il fondamento su cui costruire un’Europa più giusta e prospera per tutti.
(29)