FOLIGNO, 17 luglio 2024 – Si è conclusa con successo, nei giorni scorsi, all’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno, l’indagine “Italian Health Examination Survey – Progetto CUORE”.
Dal mese di febbraio l’iniziativa di prevenzione cardiovascolare dell’Istituto Superiore di Sanità, che nella regione Umbria ha scelto Foligno per condurre lo studio, ha coinvolto oltre 200 persone fra i 35 e i 74 anni, campionate attraverso l’anagrafe comunale, a cui gli operatori sanitari hanno somministrato questionari, rilevazioni strumentali ed esami di laboratorio in base anche all’età.
“L’indagine, coordinata dal Dipartimento delle Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità che opera in collaborazione con le strutture sanitarie locali, ha permesso non solo di valutare il rischio cardiovascolare nella popolazione adulta, ma anche di diagnosticare patologie precedentemente sconosciute ai partecipanti” – spiega il dott. Mauro Zampolini, direttore medico di presidio all’avvio del Progetto che ha ringraziato il team(*) per l’ottimo lavoro svolto.
Lo studio dell’ISS è stato curato dalla dott.ssa Chiara Donfrancesco a cui la Direzione Strategica della Usl Umbria 2 con il direttore generale dott. Piero Carsili e il direttore sanitario dott. Nando Scarpelli rivolge un ringraziamento particolare per il sostegno e la disponibilità sempre dimostrata in questi mesi di lavoro comune.
“Per la buona riuscita del programma – aggiunge la dott.ssa Letizia Damiani che, per la direzione del ‘San Giovanni Battista’ ha gestito gran parte del progetto – è stato fondamentale il lavoro di squadra: infatti hanno collaborato insieme gli assistenti sanitari del dipartimento di Prevenzione per la raccolta dati con gli operatori sanitari e non del presidio ospedaliero: personale amministrativo, tecnici di laboratorio, dirigenti del laboratorio, infermieri e cardiologi – per il coordinamento degli appuntamenti l’effettuazione degli esami di laboratorio e l’effettuazione e refertazione di quelli strumentali, nonché i medici di medicina generale che hanno ricevuto i risultati e che ne hanno potuto trarre beneficio per scelte di salute dei propri assistiti”
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