Dal nostro inviato GILBERTO SCALABRINI
Spello, 26 luglio 2024 – L’entusiasmo è lo stesso di sempre. E la grinta pure. Sandro Vitali, Presidente dell’Associazione Hispellum, è un gentiluomo dai modi eleganti e garbati, ben noto agli spellani per essere stato Sindaco illuminato del borgo fiorito dell’Umbria per dieci anni.
“Sono stati dieci anni di estremo impegno ma anche di enormi soddisfazioni” racconta con orgoglio, riferendosi al suo contributo politico e alla promozione del territorio dopo il terremoto del 1997.
Oggi Sandro è alla guida della grande festa romana che rievoca i fasti della Spello di Costantino, destinata a tornare con tutta la sua gloria il prossimo agosto. Dal 18 al 25 agosto, infatti, il pittoresco borgo, uno dei più belli e autentici d’Italia, si trasformerà in uno scenario dell’antica Colonia Julia. Questo evento, divenuto imperdibile dal 2014, attira ogni anno numerosi visitatori affascinati dalla storia, dall’arte del Pinturicchio, dalla gastronomia, dall’olio extravergine delle sue verdi colline e da scorci e panorami mozzafiato.
“Questa undicesima edizione sarà dedicata al “potere dell’acqua”, l’oro blu che ha reso l’antica Hispellum capitale degli Umbri. Non posso rivelare di più, poiché il programma sarà presentato in conferenza stampa il prossimo martedì 30 luglio nella sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia”, annuncia con entusiasmo Vitali.
Alla conferenza parteciperanno figure istituzionali e membri dell’Associazione Hispellum, pronte a illustrare i dettagli dell’evento. Fra questi l’Assessore al turismo e Cultura della Regione, Paola Agabiti, il Sindaco di Spello, Moreno Landrini, l’assessore alla cultura del comune di Spello, Davide Pieroni, la consigliera delegata dell’Associazione Hispellum, Irene Falcinelli, il Presidente del comitato scientifico Giorgio Bonamente, il Presidente dell’Aurs (Associazione Umbra Rievocazione Storiche), Carlo Paolucci
Come è nata questa festa?
Allarga le braccia e sorride: “Agli inizi degli anni 2000, l’amministrazione comunale raccolse la spinta della Pro-Loco e di cittadini come la indimenticabile Patrizia Buono, desiderosi di rievocare il periodo romano, da Augusto a Costantino. Da allora sono passati più di due lustri e il programma di questa edizione è ambizioso e ricco di eventi, con un notevole impatto sull’economia locale e regionale, grazie alle sinergie tra Hispellum e varie collaborazioni con associazioni, storici, archeologi e gruppi esperti”,
Quale è l’obiettivo della festa?
Sorride sotti i baffi: “Focalizzare i punti di forza e di debolezza delle edizioni passate, consolidando l’iniziativa come volano di progresso culturale, sociale ed economico, non solo per aumentare l’attrattiva turistica del Comune, ma per creare una relazione più stretta con il tessuto locale. Questo permetterà di rendere più solide e permanenti le ricadute della manifestazione su vari settori e attività della società civile e dell’economia di Spello e della Valle Umbra”.
Guardando poi al futuro prossimo, Sandro Vitali immagina “una settimana in cui la città si trasforma completamente, facendo rivivere a turisti e visitatori un viaggio nel tempo, con atmosfere, scene di vita quotidiana, sapori, odori, spettacoli e fasti dell’epoca imperiale”.
Quest’anno, la festa introdurrà il premio per il miglior allestimento delle vetrine, cene patrizie e imperiali preparate dallo chef Francesco Panfili, e l’attesissima disfida delle bighe trainate dai cavalli.
Insomma, la penultima settimana di agosto Spello vedrà le sue strade animarsi da decine di figuranti in abiti d’epoca e popolarsi di legionari, senatori, matrone e schiavi, tutti meticolosamente abbigliati secondo la moda dell’Impero romano. Si sentirà anche il tambureggiare degli zoccoli dei cavalli che, al galoppo, traineranno le bighe della disfida.
Non c’è dubbio che questa è autentica passione per il proprio borgo; amore per la storia, diffusione dei valori anche attraverso laboratori dedicati alle nuove generazioni, mantenimento delle tradizioni. Desideri che stimolano l’impegno di Sandro Vitali e di tutti i suoi collaboratori, alimentando le aspettative di chi vive questo legame profondo con il territorio.
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