Città della Pieve, 16 settembre 2024 – Sono scesi in piazza i lavoratori a cui si applica il contratto Uneba, scaduto da oltre cinque anni.
I sindacati hanno rifiutato la proposta di aumento contrattuale di Uneba, ritenuta assolutamente insufficiente. Nell’ambito della mobilitazione nazionale, in Umbria il presidio si è svolto a Città della Pieve ed è stato indetto da Fp Cgil, Fisascat Cisl, Fp Cisl, Uil Fpl e Uiltucs.
“In Umbria il settore coinvolto dalla mobilitazione, quello socio-sanitario e assistenziale nelle strutture associate ad Uneba, riguarda 750 lavoratrici e lavoratori, prevalentemente donne che lavorano in strutture accreditate, quindi che usufruiscono di fondi pubblici e dalle quali, dunque, non è possibile accettare un atteggiamento di tale noncuranza nei confronti di chi esercita una professione delicata come quella di tali lavoratori.
Il contratto Uneba, ad oggi, è l’unico del settore socio-assistenziale che non è stato rinnovato, pertanto siamo in presenza di una situazione in cui le stesse professionalità come infermieri e Oss, con le stesse mansioni, percepiscono una retribuzione inferiore dei loro colleghi. Per questo rivendichiamo con forza la parità di trattamento economico e normativo”.
“Rinnovo del contratto subito per i lavoratori” chiedono i sindacati che ricordano come Uneba abbia dichiarato la volontà di intraprendere un negoziato con delle aperture che i rappresentanti dei lavoratori hanno valutato “insufficiente la disponibilità datoriale ai fini di una eventuale sospensione delle iniziative programmate oltre lo sciopero di oggi. I presidi rappresentano solo l’inizio di una battaglia che si concluderà solo quando le lavoratrici e lavoratori di questo settore non avranno il giusto riconoscimento economico e normativo”.
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